Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

- 20contrario di quello che ritiene il mio avversario, cioè a dire del perchè il collettivismonon è .utopia, e come invece è attuabilissimo, non fra secoli, ma in un'epoca pih vicina di quella che il nostro avversarionon si creda. Prima di tutto io non posso tenere (ho presosoltantoqualche appur.tto)il medesimoordine di discussioneche ha tenuto il mio egregio contradittore; ma credo che riuscirò se la memoria non mi fallirà a toccare tutti i punti più salienti della sua smagliante orazione. Prima di tutto io tengo a osservare che non è vero che il socialismonoli sia una societàverso la qnale noi marciamo; non è vero che il socialismo non sia l'avvenire verso il quale la societàpresentecammina,sia pure lautamente, ma continuamente; i fatti lo dimostrano ad ogni istante; perchè una volta qnest' ampio piazzale nel quale noi siamo riuniti discutendocosì serenamente, una volta non era di proprietà collettiva. Si collettivizza continuamente,tanto è vero che un egregio amico col quale io discorrevo poco fa nell'ingresso di questo locale facevaosservare ad ambe'.luegli oratori di questa sera che le bibliotechesono già state collettivizzate, mentre una volta non lo erano. EvidentementAio non capisco perchè dal momentoche si collettivizzauna parte di questa società, ci possanoessere degli individui i quali so- .stengonoche si debba ritenere un'utopia il collettivizzare di più, cioè tutto quello che è di proprietà individuale. Qui bisogna che io facci::iu, na distinzione formale, distinzioneche il mio egregio contradittore non ha fatto : i socialisti intendono di collettivizzarenon il prodotto del lavoro, ma soltanto le sorgenti della ricchezza. E l' una cosa è molto differente,anzi è contraria all' altra. Io sostengoche nella società umana, la proprietà privata del frutto del lavoro e la proprietà privata delle sorgenti di ricchezza e dei mezzi di produzionenon possonoandare d1 accordo, cioè io sostengoche l' una proprietà escluda l' altra; in una parola se un avversario come l'egregio contradittore sostiene che la collettivizzazionedei mezzi di produzione è ingiusta, allora deve ritenere che è giusto che vi sieno degli uomini che vivonosenza lavorare alle spalle di quelli che lavorano E mi spiego. Voi riconoscetein ogni cittadino il ùiritto di possedereuna data porzionedi terra. Voi naturalmente non potete imporre un limite alla sua proprietà. Questoindividuo che oggi possiedeun metro quadrato di terra potrà fra \ Biblioteca Gino Bianco

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