Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

17 « Io rimarrò irremovibile nella via del dil'itto ' della giustizia e dell'onor nazionale; il mio governo non si Jascerà trascinare, nè intimorire, perciocehè la mia politica non sarà mai nè provocatrice, nè pusillanime. « Lungi da noi adunque i falsi allarmi, le ingiuste diffidenze, le interessate diserzioni. « Quando sostenuti dal voto dell'opinione popolare si ascendono i gradini di un trono, si viene innalzati sulla più grave delle responsabi1ità al disopra delle infime re ~ioni, dove si discutono i volgari interessi; e si hanno per primi moventi, come per· ultimi giudici, Dio, la propria coscienza e la posterità. » Lungo il corto periodo. di tempo ch' era scorso dalle parole di Vittorio Emanuele a quelle di Napoleone III, un grande avvenimento era seguito in Torino nelle auspicate nozze della principessa Clotilde col principe Napoleone. Rendevansi cosi più sacri e duraturi co' legarni di famiglia quelli di un' alleanza italo-francn, suggello più saldo alla unione di due grandi popoli, nr. ' consigli della Provvidenza destinati ad esser fratelli. E non mendace fu al certo il gr·ido che dalla stampa non officiale VP-nne ripetuto con asseveranza : aver il giorno stesso del suo arrivo a Torino il principe Napoleone consegnato al r·e Vittorio Emanuele una lettera autografa dell'imperatore Napoleone: essere stata questa al domani comunicata al conte di Cavour; un consiglio privato essersi riunito il 18 gennaio sotto la presidenza del l'e; e finalmente il giot·no 19 un tr·attato segreto essersi sottoscritto dal conte di Cavour, ministro degli affari esteri per la Sardegna da una parte, e dal generale Niel, incaricato speciale dell'im-

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