Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

libri inutili quelli che scrissero Baldassarre Ca;tiglione, Giambattista Gelli, il Giambullari, Benvenuto Cellini, Bernardo Segni, Giorgio Vasa ri , e tanti altri coltissimi di questo secolo? Non tutt i vorran c;ertamente accontentarsi all' eccer. ione dai cattivi che l'Autore appena fa di Firenzuola, di Casa e di Caro. Se ciò fosse vero, troppo gran ve rgogna sarebbe per l'Ita lia, la qual e essendos i fin qui dato vanto ( nè le fu mai contrastdto ) di essere stata la prima fra le mode rne Naz ioni d'Europa a diffondere da per tutto lo splendor dell e lettere e delle scienze, ' non potesse gloriarsi dal 3oo a tutto il 5oo di aver prodotto che i tre seri t tori, eccettua ti a ma la pena Jal Cantù, ùegni di essere imita ti. Nè so chi vorra star contento alla disapprovazione che lo stesso dà a Varchi, a Bembo ed a Guicciard ini. Giovano però a questi, perchè sieno mantenuti ne ll a me rita ta estimazione presso la giovl"!ntù, le lodi che l oro furouo e son tuttavia impartite d a i migliori; e qui si potrebbero rife r i re a loro glori a le p arole di Gravina, di Parini, di Colombo e d'altri. Ma affine di non r eca re soverchia noia ùirò solo, che Colombo ( 1) chiama il Bembo qttel grartlume della letteratura) e altrove scrittor prestantissimo; cd anche dove tocca della troppa lunghezza de' periodi, difetto di qnesto scrittore, di ce: , Potrcboesi forse d a r qual che tacc ia per questo conto arlnno dr?' più grandi scrittori nostri, quale si è il Card i na l Bembo ,. Ma quan ta r i ,·erenza è in tali ,paro le! Eppure in quest i tempi odonsi molti ( Cl)n certo danno del~ le lett ere nostre ) disprezza re superbamente quelle scritture che ma i non l essero, nè ),. gge ranno; c questo è vizio, di cui lo stP.sso Sig. Cantù fece rimprove ro alla gioventù ( Ricoglit. Fase. Marzo x836 p. 396 ) la qu'llt: , pet•clJè se nten~ ia francamente del bell o e del brutto, presume <.1 ' aver buon gusto ,. Seguitiamo il Sig. Cantù, secondo il quale con poco profitto possono e~;sere imitati g li scrittori cha ( I ) Lez. I.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==