Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

282 LA CA)liCIA ROSSA ro mi intromisi tranquillamente, mentre il nostro Oattorno continuava a borbottare in gt'novcsc, o proposi al contrammiraglio che - ess<>ndo stato informato che la c:mnoniera ci seguiva come scorta 1!"0110re e rho era a mi>t disposizione - mi permettesse di andare a. bo1·do della cannoniera, con i miei ufficiali di stato maggiore o un piccolo distaccamento di volontari, onde fa ro un po' più di posto sull' Urania. A questo rispose che non aderiva, non avendo ordini in proposito. Siccome nella cliscusRione, sempre calma, twrà, forse, inteso nella mia voce un tono piuttosto ironico, s' ingarbugliò alquanto, e si lasciò scappare questa frase: che aveva ordine di trattare il mio ('{)rpo como era. stato trattato quello di Bcrt{•t, il quale ora slato scortato fino a Hari dal Re Giorgio. Io non intendo fare alcun torto ai volontari di quella legione. '.'lf:t il caso mettiamo - aveva fatto chP i volontari, in qu<'l monwnto a bordo dell' (',·ouict, fo<SMO i compagni di quelli raduti gloriosamenl!• l\ Oomokos difendendo la GrC'cia, o per di più, essi avevano nel loro attivo un contegno <t>mpre rorretti">imo verso le popoLlzioni qualunque pi{·colo reelamo, qualunque piccolo danno alla proprieta privata essendo stato dumnte la campagna immediatamonte liquidato), tanto clw il nostro contatto coi (ircci in l:(<'rwrale cm stato •~mpre dci più cordiali. ~Ia a questa. dichiara?.ione dPI contrammiraglio la questiono (•ambiò c•ompletamcnte d'aspetto - <>d allora eon la massim:t c·alma l' informai che sarei bensì partito da Corfù ma sw·••i />llrlito solo e .>1'1/Zlt scorta - dichiarando eh<' da quel momento dt'clina\'0 ogni rosponsabiliti• per ciÌl che pote,•a accaden•. Salutando, me n<? andai. Egli, V{'ncndomi dietro, dicov:t ehe tutto quel che poteva far<' era di andar!' immecliat::un<:nte a terra per tel<•grafare al Uoverno. La questiono era diventaht abbastanza intricata, cd io pensai ai provvedimt'nli da prendere per l'evC'ntnalili• c·ho mi si volessero t'aro dcii(\ imposizioni ch'io non volevo in nessun modo subin< Xon ,.•erano clw due vie d'uscita: o, quando r f'rania avc\'a meS>o in muw le sn(• macchine, impossessar>cn<.>, cacciarla a tntta veloc·itilnC'I porto, presso la banchina, n far scendere di nuovo i volontari (ma que.sta putpva impr!'ssionarc la popolazione, che era stata con noi sì c·ortesp, ~ quindi la. !Wartai ); oçvero reagin.~ con la violenza e pnmcl(·n • pos~p;.;so della c·orazza.ta grPca. Noialtri {'Osidetli Uaribaldini) siamo stati educati ad una scuola clw ha com11 prima massima dw nulla è impossibile a dC'gli uomini

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