272 L•\ CA)IlClA ROSSA Finalmente i p il1 au·bolenti che erano della i • compagnia ed e rano po1 1 migliori, quasi tu t ti uomini e<lnenti c prof~'SiOnist i , si rit irarono !SOpra un'altura - dichiarando di \'Olcr fa re da sè - e misero un cordone di bentin('llc per hn· pedire il contatto t•on le anime deboli del reshl.11te dclln. colonna e specialmente, dell' (iu quel momento~ n.borrito comanùnntc. 'Netiu. prima l'Ompttgi\Ì\1. po i il fuoco della. rivolta era. o.ltiuato da un gruppetto <li giovani cos i l>ravi, simpatid ed intelligent i1 ch'era un piacere a ba.pcr d ':w~rH- come ~empliri !:iOldatì- nelll:} no~trc ftle. Hieordo fra quei turi giovani ('urlo 'àforctti, .Fi1 ijJpo ~l'orchi, Erne;:,to R e, un nwm•ghino puro :o;(tngtH', ).[ondaini. Pio ~chieretti, di ·Bologna, g iovane di stt·nordinn.rh'L ro lt um f'd intelligenza, ma chi li (•npita.navn. tutti , ed ern. il pit't f{'l'(}('f' ('r it ico ed il pitl. tnrholC>nto ribt•ll{', era. il mio ottimo Oi,>vnn Battista l )ìrolini. I o non avevo voglia in quel momC>nto di t'a.do f ut:i lare C' ancora - fmita lo. ('1\Inpagna. - J>C!l~a.vo como ttvrci potuto infliggcrgli la rncl'ita ta punizione, quando ìl pro\'Yido Govcmo ita1inno JlCnsò bt..•ne di prov,·edcre lu i alla. facc•cndu., scaricando :ui!Jos-80 al ribelle (!Uindit•i anni di reclusione in contumacia, col contorno d{'lh'L pC'rdita dei d iritti rh·i1i - per cui quello !SCa.\·ezzrl.collo è ora. confinato a. Parigi!) Io che mi tro\·a.\·o a Domoko.s - intento a trovare viveri per lo. colonna, fu i (LV\·crtito della ribt>llione dn. mio llglio Beppino che er:l. and1e lui il numero 4 di quella. compagnia. lo ridendo gli dis!Si: - 11 Uenisrsimo. ,, Beppino- sp<Liancando tanto d'ocehi mi disse: 11 B io co::;a ùehbo fare? 11 " F1L' il tuo dovere, raggiungi }n. t u::t. compagnia.! u Fu d ivf'rh\nte Ja. sorpresa dc:i rivoltosi quando videro C[lpitare in mezzo a loro anche il figlio del comanclante - e seppero pel' soprappiù che vi era. st..a.to mandatQ ùal comanda.nte st('sso. E quando pilt tardi ritornato ordiua.i la distribuzione delle cnrtuecie, t utti i mit-i cari rivolto:si se ne tornarono- mog-i mogi- a.l campo o furono per il restante dc1la campagna la migliore mia compagnia. La :-.t'COnda riYolta comineib :d binLCco sotto Drnnitza. lmpre... siona.ti malamcnto Jalla ditlicolt:\. dte bi ebbi' per provvt•dere ai f\·riti -la. mancanza di carhu·cie, di Yin•r i - sinistramcnte ('mo:t.ionatl dalla !'cpoltura del povero .Fratti- e temendo dw ùn. un momt·mo all'altro <';rpìtas~C'ro o.ddo~"'o (lell<' o rdC' di Turch i- alt·un i se In pn•scro con me P dcei~cl'o '1 di finirla UlllL buona volta con dei cn.pi temerari l'Ilo }JCr la loro ambizione di gloria non ~i p<'ritano di mettere o. inuti le repentaglit) C('ntiuaia di vi t{' italiane n (cosi dkP il rapporto eli un mio egl'egio ui1ìciale). E ('(~I'L.~onH•nte non ,·a.mhinrnno parorc quando videro lu.rolonna me.s.:m in d i re~ zion(• cld Turd1i- tanto pil1 (•he un nllirial~ gt't'>CO c·he era sopraggiuuto- 'l uando fu infornmto clelia din•t.ionc ··he intcnJevnmo prendere- pn,.st') buoni cinque Jninnti a t'ar:-.i :-.f't.:'lli dt>lla rroc:<', l'itf'nendo<'i g-i:~ heJl i c ~pacciati!
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