Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

XXIJl. Hagia Marina - Atene. Ero stato pregato di far passare i nostri ' 'apori in mezzo a lla flolla greca, e così fu fatto. E'u una scena comtllO\·('ntr. [ nostri due piroscafi, Urania c Crity . gremiti di Camicie Rosso, che si erano arrampicate fin su per il sarliame, filarono rapidamente in mezzo ai bastimenti da guerra e da trasporto. L 'ufficialità e gli equipaggi di questi, anch'essi agruppati sull e coperto c su per le a lberature, scoppiarono in formidabili rira. zito ed hun·à. J noRtri contraccambiavano di tutto cuore. A me parve questo il suggello al patto di fratellanza fra due nazioni. le cui storie così SO\'Cnte si confondono a traverso i secoli, e le cui caratteristiche hanno una rassomìgl i<ttlza strana, tanto che q uando qualcuno dei nostri legionari si presentav(l. e, mettendosi sull 'attenti, si<W" lì mulo, aspettando che g li si rivolgesse la pamla, io c Romas ci domandavamo sempre sotto voce so si trattava di un i tal iano o d i u n g t·eco. A })l'Opo~ito dello difficoltà che ~i a\·eva qualche \·olta u. ricono~c·rrc a prim.a vista la nazionalità. dei eompouenti cpH:'.sto nostro Corpo veramente cosm.opolita, mi ricordo un fatto che ci fece molto ridere. Un giorno (o.l prineipiOJ si presrnta. a me nn volontario e mi fa un hwgo discorso. lo, dopo averlo a.."icoltato un po\ sent.1 c~pirP nemmPno in che lingua. pnrlavn. m i l'ivolgo a. quniche mio ulfieinlc pregandolo di chiamarm i l'interpreto greco. Allora, in me:tzo alle ri::;ate, mi fu ~p iegato che iJ volont~trio era italinno, e che 1nulrwa fo rlivese.

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