Andrea Caffi - Socialismo libertario

popolo, ma sU'lla popolazione... Per quanto ·riguarda il secondo fenomeno - PI monopolio dell'attività ideologica - questo è reso possibile dana censura (ufficialmente non esistente), dal razionamento della carta, dalla proibizione dei periodici in lingue straniere, ma in primo luogo dalla pressione esercitata dai gruppi di massa su tutte 1e minoranze dissidenti. Naturalmente c'è sempre un modo di trionfare sugli ostacoli materiali: la carta si può comprare ~I mercato ·nero, ,la -stampa può faci~mente sfuggire alla sorvegl,ianza non troppo drligente; ma ·tutto ciò ri- ~hiede mezzi ·che sono posseduti dai fedel1i al passato regime di ichy e che mancano totalmente a co·loro che persistono nel- 'essere ribelli e che gli stalinisti denunciano come « ia quinta olonna hit~ero-trotzkista ». Ma queste diffico'ltà pecuniarie non spiegano ·la paraHs-i di ·ziative spontaQee, appassionate, audaci, l'assenza di quel pu1lulare di programmi sia pure -sempl•ici, o bizzarri, o messt-anioi, :ne caratterizzano un fermento sicuramente rivoluzionario. E' oiuttosto una quest~one d'•inerzia psrcoiogica del popolo. Quello che vogf.io dire non è la famosa « passività delle masse», che per definizione sono come pecore e semplicistiche, ma •lo strano desiderio di obbedire, di essere soggeUi ad una gerarchia e di non aver da pensare, mostrato da coloro che dovrebbero d'ordinario essere i nuclei attivi de-Na nazione e formare i quadri dei partiti organizzati. Ciò per cui :si fa del chiasso è I'« unità» (della resistenza, « degli antifasoisti », deJìla repubbUca); ·la fusione - e non importa a qual costo - dei partiti socialista e comunista, de11aC.G.T. e dei srndacati clerical-i; 1a massima centralizzazione dell'apparato dello stato; e la massima omogeneità nella nazione. (Mi riferisco alla Francia con ·i suoi « movimenti » di concentraz,ione, e afflta:Na con i suoi sei partiti di coalizione; non so niente su come vanno le cose a questo riguardo negH altri paesi; ma tra gli spagnoli ha osservato una tendenza s·imile). Vi è un preponderante desiderio di rifiutare problemi difficili, problemi -intransigenti e di responsabilità per •la propria coscienza. 0l{esto non è probabilmente un mero effetto della stanchezza e del denutrimento, e neppure del fasoino delle forme totalitarie (sebbene questi fattori hanno i~ loro peso). Vi è qualcosa qui che è in relazione alle forze che voi é1ete notato nelle note suMa cultura popO'lare, <I'. abHudine detl'automatismo, del zusammenmarschieren, del rispondere a slog~ns che sono tanto 'Ìmperativi quanto triviali, abitudini ohe il cinema, ·la radio, ·fa TV, i tiitoli dei giornali, la razionaiizzazione del -lavoro e dei piaceri, ·la tirannia dei programmi obbligati, hanno sparso 82 • Biblioteca Gino Bianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==