Andrea Caffi - Socialismo libertario

j cupati, i cento miliardi annui di spese militari, i cento mila chilometri di barr,iere politiche e doganaN starà rantolando sotto la savia tutela dei « toHerati Bruning » e dei « non tollerati », ma vegeti Mussolini - non si vede proprio nessuna ragione perché alle masse proletarie l'URSS non appa1ia (speci~ da · lontano) come un paradiiso terrestre. Per riconquistare gli animi « traviati» dal comunismo (o anche delta demagogia fascista) bisogna offrire loro· un alrmento spirituale ed un programma d'1immediata, concreta azione, la cui superiorità su quel che ora li attira, si riveli con irrefragabile evidenza. Per poter dare utili consigli ai russi bisogna che prima diamo loro esempi d'irresistibile efficacia. Quando nella repubblica spagnola, nell'ltatia liberata dal fascismo, nell'Europa costituita a libera confederazione sarà sorta una organizzazione politica e sociale superiore a quel,la che vige in Russia, allora la democrazia e il socialismo acquisteranno un significato positivo e s'imporranno anche aUe menti aperte del proletariato russo. E per questa grande riscossa - all'•infuori della quale non vediamo salvezza - c'è tanto da fare, e da fare al più presto, che le vicende del piano quinquennale, le aspettative e le polemiche attorno ad esso potrebbero anche ridursi ad episodi d'·importanza secondaria. Note (1) Potrà sembrare strana la inserzione dei positivisti. Ma il suo modo di intendere la scienza e l'organizzazione della società, sotto l'assoluto potere dello stato, senza alcuna sanzione giuridica, è peraltro profondamente radicata nelle menti russe dal 1860 in poi; senza espressamente volerlo l'hanno assorbito anche Lenin e i suoi compagni. La Statolatria bolscevica corrisponde più alle idee di Comte che a qtJelle di Hegel « filosofo del diritto »; cosl come nel Materialismo interpretato da Bucharin è notevolissima l'influenza d'un altro positivista H. Spenser. (2) Il signor Cirillo Romanov figlio di Vladimir dai suoi familiari si fa ossequiare come « Imperatore di tutte le Russie »; ripetutamente ha permesso ai suoi (non ancora fedeli) popoli di conservare i Soviet e tutta la legislazione sovietista attorno al suo restaurato trono. Nel manifesto per l'ultimo Capo q'Anno si facevano addirittura voti per il pieno successo del piano quinquennale; vero è che dinanzi allo sgomento dei suoi ciambellani e ministri « in partibus» Sua Maestà dovette poi pubblicamente ammettere di essere stato « male consigliato » da un gruppo di fascisti). (3) I passi citati si trovano nei Mélanges del volume XIX delle 77 Biblioteca Gino Bianco

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