Andrea Caffi - Socialismo libertario

la società umana continuerà a vivere». (Théorie de la propriété p. 52). Le istituzioni politiche sono una realtà positiva quanto le istituzioni sociali. Importa che queste ultime non vengano schiacciate da quelle. Limitando le prerogative e le funzioni deli'apparecchio statale, costringendolo a compenetrarsi esso stesso di « diritto sociale» si potrà giungere al complesso di var•ie autonomie che costituiranno la « democrazia industriale». « Chi dice socialismo, dice federazione o non dice nulla che abbia senso » (Du ptincipe fédératif, p. 137). IL CITTADINO E L'UOMO Quel « cittadino » - ente fittizio - che Marx più radicalmente che Proudhon voleva soppresso nel compiuto socialismo, acqutstò tuttavia un "'posto di primo ordine nelle dialettiche previsioni del marxismo in merito alla rivoluzione sociale. Come un vampiro che si gonfia di sangue riducendo a letale anemia un uomo vivo, il « cittadino» ad un certo momento della storia, usurpa tutta la vitalità dell'essere sociale. Parlando del terrore giacobino e del modo in cui intendeva regolare i prezzi sul mercato (le maximum) Marx notava la paradossale, eroica « tensione» del sistema politico, che quasi riesce a dominare - per poco tempo - l'economia. Una « tensione » della stessa specie trova la sua individualizzata incarnazione nel rivoluzionario che rompe ogni ·nesso con I'« ordine stabilito», rinunzia alle comodità di un'esistenza sotto l'usbergo delle leggi, si riduce a vivere « in margine» alla società per meglio preparare l'assalto contro di essa. Questo assalto essendo lotta politica, si può dire che tutte le energie dell' « uomo» vengono confiscate a pro della straordinaria attività che svolge il « cittadino ».. Allo schema marxista ha corrisposto una situazione reale; quella del « sotterraneo » rivoluzionario in Russia - abbastanza vasta e durevole per avere educato se non una intera classe sociale certo una cospicua « classe politica». Il governo bolscevico sorse nel 1917 come governo di autentici cospiratori: per loro la « realtà socrale » - tutti i legami, fissati dall'abitudine, dal « senso di giustizia», dall'interesse e netl'osservanza dei quali l'uomo lavora, prolifica e « gode la vita» - era un « mondo estraneo» e per giunta «sospetto», condannato ad un fondamentale rifacimento. Si aggiunga che tanto l'autocrazia, quanto la società russa (dai tempi, in cui Pietro il grande ne aveva sconvolto le tradizioni e sottoposte le iniziative all'arbitrario controllo dello Stato) non avevano quasi alcuna « base di diritto», 70 BibliotecaGino Bianco

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