priato (tecnicamente) alla socializzazione che non le isolate aziende del capitalismo privato. Ma significherebbe suscitare illusioni, estremamente pericolose soprattutto all'epoca nostra quando da ogni parte si vedon spuntare velleità di controlll statali sul capitalismo, se lasciassimo impiantarsi la convinzione, che il capitalismo di Stato sia greve di « elementi socialisti » anche nel suo «contenuto». Il contenuto quale lo esige il socialismo, non può attuarsi che nella misura, in cui l'apparecchio dell'economia viene posto sotto l'effettiva direzione deHa classe operaia e tutto Il funzionamento dei controtli assume forme democratiche. Altrimenti Il capitalismo di stato può addirittura precludere la via al socialismo, in quanto diventa strumento d'una dittatura e alimenta la prepotenza di ceti sacrali come quelli che sostengono Mussolini o Kemal pascià ». Ed ecco un fatto che dimostra la fondatezza delle apprensioni di Dan. Proprio gli elementi di estrema destra: gli « eurasiani » (che si permettono di imporre alla russia una ideocrazia sotto i combinati auspici del mongolo Genghis Khan, di Lenin e di Ford), i fascisti detti « giovani russi» e lo stesso abbastanza grottesco pretendente alla successione dei Romanov (2), si sono in modo esplicito e fervoroso dichiarati per il mantenimento dell'« economia naz.ionalizzata ». I fascisti russi proclamano pure sacra ed intangibile « l'egemonia delle classi lavoratrici ». Prima di identificare l'appoggio eventualmente offerto a Stalin contro nemici esterni od tnterni con un salvataggio della rivoluzione russa, converrebbe ricordare come il bolscevismo del 1919 in ben altro modo rappresentasse le conquiste della rivoluzione sociale di quel che possa pretendere di esserne il vero custode il dittatorio governo del 1932. Bisogna ricordarsi che allora i Soviets erano in piena « dinamica» effervescenza; la si chiami pure « anarchia spontanea»; era un positivo, generale sollevamento delle masse popolari, che in circostanze di eccezionale, forse mostruosa tragicità, affrontando eroicamente awersari bene armati ed ostacoli giganteschi, rompevano le secolari catene, abbattevano i signori e tutte le istituzioni conservanti privilegiate signorie.- In mezzo all'uragano scatenato, il comunismo nella volgare espressione che gli aveva dato Lenin, era un faro; Lenin stesso, ed il manipolo stretto attorno a lui erano impavidi piloti. Il bolscevismo vive ancora moralmente cioè trae un prestigio che lo sostiene quanto le baionette dai ricordi di quell'epoca, in cui non ti partito dirigeva l'azione delle masse, ma le masse trascinavano il partito quasi come « un co64 Biblioteca Gino Bianco
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