Andrea Caffi - Socialismo libertario

francesi o belgi nel bacino del Donetz o in Siberia nel 19001910, oppure in Turchia nello stesso periodo, fino alle più progredite industrie inglesi, tedesche o americane. In regime borghese, una lotta di classe appoggiata su principi democratic (ottenere la maggioranza attraverso il suffragio universale, influenzare la legislazione, amministrare i Comuni, creare associazioni d'ogni specie) aveva un senso. Ma là dove la borghesia non aveva affattq riformato lo Stato a propria immagine, e dove altri elementi sociali (classi, caste, organismi militari e burocratici) la tenevano in soggezione, la democrazia era un in• ganno. Fu l'inganno che condusse a lamentevole fallimento la socialdemocrazia tedesca: conquistare la maggioranza al Reichstag o nei Landtage serviva a poco finché la magistratura, l'esercito, tutta la gerarchia amministrativa mantenevano intatto l'autoritarismo prussiano, mentre il patronato capitalistico si metteva esso stesso sotto la protezione di questo sistema autoritario. In Francia invece - e si vorrebbe quasi dire: al contrario - fu l'inganno del patriottismo repubblicano, l'eredità troppo prestigiosa del 1793 a far deviare la lotta di classe verso ibride alleanze per salvare la République en danger e sostenere - con tutte le risorse dell'esprit cartésien - la centralizzazione statale, perché il «federalismo», le velleità d'autonomia locale, le diminuzioni di sovranità mettevano in pericolo quella Repubblica « una e indivisibile » che i « coscritti dell'anno Il » avevano salvato dagli assalti di tutta l'Europa coalizzata. Il patriottismo «insulare» dei britannici meriterebbe anch'esso, naturalmente, un lungo e particolare discorso. In ogni caso, il fatto importante è questo: dopo il 1918, non c'è in nessun paese, neppure negli Stati Uniti, un sistema d'economia, di subordinazioni sociali, di governo politico che si possa a buon diritto qualificare di « borghese», identificandolo con la realizzazione sia pure approssimativa di quel che proclamavano le « dichiarazioni di diritti» anglosassoni e francesi, e con quelli che i grandi teorici del socialismo avevano ragione di considerare metodi e scopi essenziali della « classe media» trionfante (dopo esser stata « militante ») ai tempi del re Luigi Filippo e della regina Vittoria. Esiste già una letteratura immensa sugli sconvolgimenti subiti dalle nostre società cc capitalistiche » in seguito alle due guerre mondiali, ai regimi totalitari e, più profondamente ancora, in seguito alle innovazioni della tecnologia, all'ascensione .delle «masse», all'unificazione evidente del pianeta che ci 53 Biblioteca Gino Bianco

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