francese non ha subìto il loro governo che con orrore (e terrore) e non s'è sentito sollevato che all'avvento di Bonaparte, del quale peraltro fu lungi dall'esser unanimemente entusiasta; e così nel 1830 e nel 1848-1851 in Francia. Forse perché essa è per definizione classe media, ma ancora più in quanto classe urbana (e nella città i rapporti sociali sono complessi, senza possibilità di segregazione effettiva), la borghesia sembra sempre soggetta a una duplice pressione: quella della « strada», della plebaglia dalla quale non si è protetti come il castellano nel suo castello si sentiva protetto dai « villani »; e quella assai più insinuante della « società », questa formazione dai contorni imprecisi e dai nuclei singolarmente radioattivi, nella quale delle persone di classe diversa e non pochi déc/assés distillano il perfido potere dell'« opinione», delle « mode intellettuali », della critica dissolvitrice, delle parole d'ordine esaltanti. Gli uomini sono dotati della facoltà del « discorso », e non so più qual giurista diceva: « Si legano gli uomini con le parole come si legano i buoi per le corna ». La vera massiccia piattezza borghese non s'installa sicura che là dove l'elemento della «società» - ossia l'irradiamento della « letteratura», delle « ideologie» mutevoli e contrastanti, delle « tradizioni» popolari e colte - è debole: in Germania, per esempio, dove il pedantismo universitario, coltivato soprattutto da generazioni di figli di pastori evangelici, rendeva assai opachi i « focolai luminosi » del lavoro intellettuale, mentre il popolo, dopo le terribili prove della guerra dei Trent'anni, rimase a lungo rassegnato a tutte le miserie; ovvero negli Stati Uniti dove,- nella tabula rasa di un paese senza passato che era al tempo stesso una « terra promessa», il «popolo» era composto soprattutto di immigranti (gente sradicata dalla prop~ia comunità e dalle proprie tradizioni) i quali, pieni di speranza nel miracolo di un paese d'avventura e di fortuna, non chiedevano altro che il successo «individuale», e sopportavano delusioni e miserie come essenzialmente «provvisorie»; mentre, d'altra parte, i nuclei di una società inquieta e ribelle erano periodicamente sommersi dalle ondate successive dei mutamenti economici e della prosperity. Qual'è la conclusione di questo frettoloso discorso? Il proletariato non poteva insorgere contro il vero « regime borghese » che in taluni paesi «avanzati» dell'Europa occidentale e dell'America del Nord. Dovunque, esso si urtava al «capitalismo» in tutte le sue « fasi »: dagli sfruttamenti « coloniali » o « semicoloniali » più rozzi che erano le imprese del capitalisti inglesi, 52 Biblioteca Gino Bianco
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