Andrea Caffi - Socialismo libertario

curiosa osservazione: « Ce corps (des laquais) est plus respectable en France qu'ailleurs. C'est un séminaire de grands seigneurs. Il riemplit le vide des autres ~tats »; c'è infine la turba di rifiuti umani: mendicanti, lebbrosi, storpi, infermi, che si era pur obbligati, per carità o per semplice profilassi sociale, a mantenere al livello del « minimo vitale ». Tutto questo era assolutamente contrario al « razionalismo » di una vera società borghese quale la concepivano i fisiocrati, Adam Smith, Ricardo, Bentham. Il borghese, che sfrutta il lavoro, ma lavora anche lui, ha orrore del parassitismo: ha soppresso le feste, perseguitato spietatamente la mendicità, denunciato con un'ipocrisia più o meno puritana o metodista le « orge » degli oziosi e represso nei suoi figli il minimo segno di « fantasia ». Eppure è precisamente questo miscuglio di parassitismi irrazionali e di « mitologie » contraddittorie che una minoranza di borghesi unita alla massa popolare (o « proletaria ») hanno dovuto affrontare in Francia nel 1789-793, e in Russia come in tutta l'Europa orientale nel 1917-918. La « società borghese» pienamente padrona del meccanismo capitalista analizzato genialmente da Karl Marx, non è stata insomma (come il feudalismo) che un fenomeno strettamente limitato nel tempo e nello spazio. Ma l'oppressione economica, sociale e politica è un fatto costante delle società organizzate, appena acquistino quella complessità che siamo usi chiamare « progr.esso »: altrettanto costante, in uomini coscienti, è la protesta e la lotta contro l'oppressione. Per questo direi che, nella misura in cui per socialismo s'intende lotta contro l'oppressione, lo sfruttamento, la subordinazione materiale o morale, in nome dell'interesse e della dignità della società nel suo insieme, converrebbe che i socialisti non si chiudessero in visioni semplicistiche come l'antagonismo « capitale-lavoro » o « borgheseproletario ». Non c'è infatti dawero da temere che, abbandonate queste formule, svanisca il fatto dell'oppressione, non si riesca più a identificare l'ingiustizia e scada l'esigenza della denuncia e della lotta. Se si accettano le vedute di Henri Pirenne, il quale ha creduto di scoprire l'origine della borghesia occidentale nei mercatores (i quali nel X secolo erano ancora privi di statuto legale, e spesso nomadi), un regime economico e politico che meriti la qualifica di « borghese » non ha avuto il suo pieno sviluppo che in alcune città divenute repubbliche indipendenti fra il Xli e il XIV secolo; dopo un'eclissi che si può spiegare col trionfo delle monarchie assolute insieme alla turba di privilegiati-paras49 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==