Andrea Caffi - Socialismo libertario

nulla, tranne alcuni riti antiquati: il fiorire delle città e il trionfo di un'economia fondata sulla circolazione del danaro, la formazione di monarchie capaci d'applicare un sistema fiscale, di mantenere eserciti mercenari, d'imporre dovunque dei tribunali e dei codici di leggi generali (i quali cioè abolivano i particolarismi e gli arbitri locali), le « correnti d'idee» diffuse dalle Università, dalle sette, dalle nuove mode artistiche, tutto questo insieme aveva spazzato via le strutture sp~sso assai ingegnose e complicate che costituivano l'armatura del mondo feudale, con le sue solidarietà e gerarchie fondate sul cc legame personale ». I grandi proprietari fondiari che trionfano dopo lo schiacciamento delle rivolte contadine dovunque, e grazie alle enc/osures in Inghilterra, sono ormai- dei cc plutocrati» legati al mercato (quello dei cereali, ad esempio) e sottoposti alla giurisdizione dello Stato. I monarchi assoluti dispensano dei privilegi (soprattutto economici), ma combattono a morte ogni « sovranità autonoma »; i borghesi delle città acquistano delle « signorie • che si valutano ormai unicamente in danaro (capitale e reddito); la servitù ~ella gleba è una istituzione mantenuta unicamente per fini economici e... di sicurezza poliziesca. Insomma, tutto il sistema sociale che è stato demolito per esplosione in Francia, liquidato assai lentamente (s'è dovuti arrivare fin quasi a Lloyd George) in Inghilterra, mantenuto in Germania e in Austria fino al 1818 almeno, scosso nel 1861 in Russia, mentre vige ancora in Andalusia, e forse in certe regioni dell'America latina, si dovrebbe definire non già cc feudalismo» (dove sono i «baroni»?). ma piuttosto come un cc protocapitalismo » a base di corvées o di cc lavoro forzato »; la classe dominante che ne ha profittato (della quale i piantatori-schiavisti degli Stati Uniti furono un campione sopravvissuto fino al 1862) era una classe assai più vicina agli optimates (che a Roma erano senatori e « cavalieri », e di cui peraltro Rostovzeff ha descritto i fasti, gli eccessi e le insolubili contraddizioni interne nei regni ellenistici sotto i diadochi d'Alessandro) che non ai cc feudatari » dell'Europa occidentale fra l'XI e il Xlii secolo. E fra i « privilegiati » dell'Europa occidentale dal XVI al XVIII secolo, i discendenti dei borghesi erano assai più numerosi dei superstiti delle famiglie feudali. Il «capitalismo» qu~le lo descrive Marx nel Capitale non data, è vero, che dal principio della rivoluzione· (tecnica) industriale, e cioè dal 1750 circa. C'è tuttavia una «preistoria» nella quale le speculazioni dei banchieri fiorentini, dei Fugger, della Borsa d'Anversa nel 1530-1570, le manifatture, i mercanti sfrut4-7 Biblioteca Gino Bianco

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