Andrea Caffi - Socialismo libertario

J D opo il Manifesto dei comunisti (e dopo Saint Simon. Robert Owen, Sismondi, Proudhon) sembrava assodato che, nei paesi abbastanza evoluti per determinare ormai il • progresso storico dell'umanità » - paesi che nel 1847 rappresentavano meno di un ottavo della popolazione del globo - non ci fossero ormai che due classi antagoniste: la borghesia e il proletariato. La borghesia, il suo sistema economico (il • capitalismo • ), il suo sistema politico (la «democrazia», falsata dovunque dalle limitazioni del corpo elettorale, e più ancora dal controilo efficace dei plutocrati sull'apparato legislativo, governativo e giudiziario) trionfavano allora in Francia in conseguenza delle conquiste del 1789-1795; in Inghilterra. attraverso le tappe successive percorse dal 1688 al 1832; negli Stati Uniti d'America. in seguito all'emancipazione del 1774-1783.Si presumeva che la borghesia di Germania fosse alla vigilia di un trionfo analogo, e che in altri paesi come l'Olanda, la Svizzera, la Svezia, la Danimarca, il Piemonte, il trionfo completo del regime borghese non potesse tardare. Il Belgio aveva già raggiunto la meta nel 1831. Le configurazioni concrete della realtà storica sembravano confermare in modo inconfutabile un tale quadro: i grandi mercanti e padroni d'officina che dominavano effettivamente l'Inghilterra agli inizi dell'èra vittoriana, i gros ventres caricaturati da Daumier e ai quali Guizot lanciava il suo enrichissez-vous, tutta la « commedia umana » - da Fielding a Dickens, da Balzac a Flaubert - mostravano la vitalità insolente del mondo borghese. DI fronte. c'erano la disperazione dei luddisti, ·le insurrezioni di Lione, le orribili « cose viste» da Engels a Manchester, da Melville a Liverpool, dal dottor Villermé a Nantes, a Lille e in tanti altri centri industriali, e tali spettacoli non lasciavano alcun dubbio quanto a ciò che dovessE., intendersi per « proletariato • moderno. 45 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==