Andrea Caffi - Socialismo libertario

Per non lasciare nell'ombra l'origine di incongruenze e di disagi che hanno assai pregiudicato lo sviluppo del partito in Italia, come pure in Francia e in Belgio, giova ricordare l'influsso di una certa rigidità dottrinale. L' « ortodossia » marxista voleva che non solo i socialisti fossero (come abbiamo effettivamente constatato) i .soli autentici propugnatori della Hbertà e dell'uguaglianza democratiche, ma che la classe operaia fosse la sola a potere acquistare coscienza di tali principii e ad impegnarsi nella lotta per la loro attuazione. Ciò era esatto in seguito a particolari vicende della sua storia politica e sociale, per la Germania. Ma nei paesi dove ben prima dell' « industrializzazione » intensa, le Rivoluzioni del 1789, del 1830, del 1848 (e parecchi momenti del Risorgimento) avevano impresso in targhi strati della nazione un culto mai più interamente offuscato per i Diritti dell'Uomo, l'appello dei socialisti, in quanto continuatori evidenti dei men- ' zionati « gloriosi moti » di emancipazione trovava eco in una cerchia più vasta che quella dei salariati delle officine moderne. Senonché la socialdemocrazia tedesca esercitava nella Il Internazionale una specie di primato soprattutto in questioni di dottrina. L'interpretazione rigorosamente «classista» fu adottata dai socialisti di altri paesi ma in pratica dovette spesso piegarsi a situazioni contrastanti con lo schema ortodosso; donde sorsero certe apparenze di insincerità e di opportunismo che in seguito la propaganda comunista non poteva mancare di sfruttare. La funesta sorte del movimento socialista fu di vedersi costretto dagli avvenimenti ad assumere quasi all'improvviso nello stato e nella vita nazionale una parte che implicava la rinuncia alle sue essenziali funzioni sociali ed alla pratica applicazione dei suoi principti di pacifismo integrale e di internazionalismo. Un'•ironia del destino ha voluto che proprio l'opera feconda della propaganda socialista e dell'azione sindacale, elevando la .classe operaia all'importanza di un « fattore politico ed economico» senza l'adesione del quale ogni sforzo unitario della nazione era ormai impensabile, abbia imposto al partito socialista la scelta fra uno sfacelo (di cui non era più possibile dire che i socialisti nulla tenenti vi avrebbero perduto soltanto le loro catene) ed una compromissione totale con uomini ed istituzioni che nella « difesa della Patria in pericolo » inglobavano la conservazione di tutti i congegni d'oppressione e di ineguaglianza sociale avversati da noi durante decenni. I fatti sono presenti a tutti e nessuna apologia può infirmare la durissima realtà della decadenza sociale, morale (appoggian38 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==