Andrea Caffi - Socialismo libertario

bastanza facilmente dalla riflessione: « bisogna salvare la pelle• e « così fanno tutti ». Vi sono infine nella «massa» odierna, ed è questo un aspetto singolarmente tragico, quelli che si possono definire vittime (o • resistenti senza speranza ») della trasformazione del « popolo » (con il qual termine intendo un aggregato di comunità • organiche » - ma ·il vocabolo è pericoloso in seguito a certe note dottrine sociologiche, appoggiantesi su rozze analogie biologiche nonché più o meno esplicite tendenze di <<mistica» reazionaria) della trasformazione, dicevo, del « popolo ,. in « massa ». Opponendo «organico» a « meccanico» si vorrebbe soltanto distinguere un sistema di collegamenti in profondità mercè il quale un consenso « senza coercizioni né sanzioni » su certi princìpi morali, l'osservanza di certi costumi, l'adesione ad una certa mitologia creano una viva, concreta « coscienza collettiva», dalla rete di rapporti superficiali, esteriori, brutalmente necessari in cui I'« uomo qualunque » si rassegna a convivere con i suoi simili. Uomini che per origine o educazione (per esempio contadini o artigiani « proletarizzati))) hanno ancora la nostalgia d'una reale comunità, o uomini di superiore capacità nel « sentire umanamente», si trovano, per fatalità economica, Immersi nella massa; se non cedono al totale scoraggiamento si appassionano per ogni possibilità di redenzione (di loro stessi ma anche di tutta quella misera umanità che li circonda). Più prevale. in loro la semplice « bontà dei sentimenti » ed una • ingenua» intuizione di verità elementari, più sono disponibili alla ribellione semplicista e all'utopia. I partiti di massa con scopi totalitari e metodi machiavellici devono appunto il loro successo allo sfruttamento di questa sete di « purezza» e di fede nella giustizia, che - nonostante tutto - con un entusiasmo di autentici « credenti » vive in questi uomini. Può darsi che si presenti il bisogno per i socialisti di Imparare e di porre in pratica una « tecnica dei rapporti sociali» a cui ben poca attenzione è stata finora concessa. Viviamo un po' troppo sulle tradizioni che hanno preso consistenza nei tempi ormai lontani delle prime lotte per l'emancipazione delle classi lavoratrici. Allora la classe operaia era di fatto esclusa da,lla compagine che pretendeva costituire la « nazione» o la • collettività civile»: il compito, non facile, ma di formulazione semplice, era di condurre il proletariato alla conquista di diritti politici e di almeno un minimo di cc facoltà economiche » che 32 Biblioteca Gino Bianco

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