contatto ·con i metodi della socialdemocrazia « ortodossa marxista», poi osservando i metodi del bolscevismo che ha osato spingersi sulla stessa via fino a conseguenze che quella brava gente che erano tuttavia i Kautski, Scheidemann, Eberth, avrebbero con orrore ripudiato. . E' facile oggi con il senno di poi constatare come i successi della socialdemocrazia, apparentemente cosl fragorosi fra il 1890 ed il 1913 fossero illusori; giacché si scontarono con le ignominiose disfatte dell'agosto 1914, del 1919, del 1932-1933; ma ai tempi d'oro suscitavano una ammirazione ed una emulazione generale. I paesi di più radicata tradizione umanistica (ma anche di più concreti ricordi di una « libe_ra » azione del popolo che è l'assoluto contrario d'una azione di « massa») come la Francia e l'Italia (in parte anche la Spagna, il Belgio, i paesi scandinavi) quasi si vergognavano di non poter uguagliare la disciplina «tedesca», eppure facevano nelle leghe cooperative italiane, nella C.G.T. di Fernard Pelloutier e della « Charte d'Amiens » - un socialismo molto più costruttivo, che realmente ingenerava « comunità » al posto di supini greggi umani. Cosl pure dagli stretti circoli « cospirativi », sindacati clandestini, cooperative mezzo tollerate di Russia e di Polonia, con la loro varietà di « ideologie » e di pratiche iniziative, emanò una potenza esplosiva •di rinnovamento (malgrado che riunissero un'infima parte della popolazione, il che, fra l'altro, spiega l'impossibilità in cui dopo il 1917 si trovarono di potersi opporre a soluzioni «totalitarie») di cui la socialdemocrazia tedesca, col suoi tanti milioni di elettori e tanta perfezione di gerarchie amministrative non ha mai posseduto la decima parte. La « politica delle masse » è stata adottata e sempre più sviluppata - a scapito delle esigenze del socialismo - perché la faciloneria è sempre una tentazione vittoriosa e perché tutti gli opportunismi, tutte le pusillanimità, tutte le ipocrisie vi trovavano beneficio. Anche il popolo - come dimostra la « psico- . logia collettiva» prevalente negli Stati Uniti d'America - preferisce allo sforzo acerbo d'una reale redenzione, l'euforia di gregarie illusioni con divertimenti vari. I socialisti (a cominciare da Engels colle sue ottimistiche previsioni nella prefazione del 1895 alla Lotta di classe in Francia sul benèfici effetti del servizio militare obbligatorio) non sembrano aver avuto la chiara percezione dell'efficacia (disastrosamente rapida) con cui l'istituzione degli eserciti permanenti (corruzione di giovani durante i due o tre anni di caserma), l'agglomerazione nelle « città tentacolari » (dove « si vive l'uno 29 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==