Rosse/li si trova notizia nella Storia dei fuorusciti di Aldo Garosci. Di Gatti ha scritto anche con calore di simpatia Vera Modigliani nelle sue memorie d'esilio. Dopo la guerra, Andrea Gatti aveva deliberatamente rinunciato ad ogni idea, nonchè di carriera, perfino di affermazione personale. Questo voto di oscurità e di povertà non aveva nulla di ascetico: esprimeva semplicemente la libertà della sua natura, insofferente di ogni sia pur minimo accomodamento alle « ragioni del mcJndo », e la volontà di rimanere fedele al « non serviam » pronunciato in gioventù. A Parigi, dopo il 1929, visse di traduzioni e di lavori da «negro», in una povertà che troppo spesso era miseriar riscattata solo dalla nobiltà de_i suoi modi. La sua ricchezza stava nella capacità che egli aveva di donare senza risparmio se stesso nell'amicizia. Il dono era, del resto, la so/a forma di commercio umano che Gatti, per parte sua, riconoscesse. Ciò valse, a lui solitario, di esser sempre attorniato da amici tanto più fedeli e fervidi quanto più erano giovani. Quello che egli prodigava agli amici non era soltanto una cultura prodigiosamente vasta e viva, ma l'esempio di vita di un uomo libero, e di quel che costasse esser tale in un mondo 1,ervo dell'utile e della potenza. Tra i fuorusciti italiani, Gatti ebbe rapporti di amicizia e di collaborazione, oltre che con Rosse/li, con Sa/vernini, Tasca, Sforza, Saragat, Faravelli, Modigliani, Trentin, senza dimenticare il vecchio sindacalista di Parma, Giovanni Faraboli, che egli conobbe a Toulouse nel 1940 e che aiutò a tenere in piedi una impresa di aiuti e solidarietà fra gli operai italiani emigrati. Ma la cerchia delle sue amicizie e attività era singolarmente vasta: partecipò, fra l'altro, all'opera di vari gruppi di emigrati russi, fra i quali aveva amici particolarmente cari. E contribuì, anche, al lavoro di gruppi d'intellettuali e politici francesi sia al momento del Fronte popolare che più tardi, a Toulouse, durante la resistenza. Fra i suoi amici francesi vi fu Paul Langevin, il grande fisico. Dal luglio 1940 al febbraio 1948, Gatti visse a Toulouse, partecipando alla vita degli emigrati italiani e spagnoli e alle attività della resistenza, per cui nel 1944 fu imprigionato. Tornato a Parigi, lavorò come lettore per l'editore Gallimard. In quegli anni strinse amicizia con Albert Camus e altri più giovani scrittori francesi, fra i quali Dyonis Mascolo. Amico particolarmente devoto gli fu lo scrittore brasiliano E. P. Sales Gomez. La sua vita rimase la stessa: povera e prodiga, mentre la sua 19 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==