ropea con i principii del/'89 non aveva potuto trionfare, ed in modo molto imperfetto e precario, che dopo lotte violente e sanguinose, e dopo sforzi accaniti di parecchie generazioni in tutti i campi della «cultura», dell'organizzazione economica, dell'emancipazione dalle chiese ecc. Ed anche la rivoluzione sovietica (sebbene arenata in un « ricorso » di tirannide) ha richiesto un secolo di « lavorio sotterraneo ». E' semplicemente assurda l'idea che il socialismo in quanto rigenerazione totale della società umana sia opera che possa farsi quasi per miracolo o in seguito ad un astuto sfruttamento di una « combinazione elettorale». Per la verità, poi, quel lento e faticoso processo di democratizzazione della società europea fu arrestato con la. prima guerra mondiale che sconvolse tutto il mondo di v.alori sulla base dei quali fino a quel momento gli uomini della nostra civiltà avevano regolato le proprie scelte ed i _proprii orientamenti; è da allora, si può dire, che la società europea è precipitata in una crisi dalla quale ancora non è uscita. Ed anzi, tutti gli eventi dal 1914 in poi hanno perpetuato ed aggravato q_,uellacrisi oltre ogni misura umana. L'emergenza. del « tota(itarismo » e di sempre più accentuate Jendenzf1 autoritarie n~lla società contemporanea, non senza che a ciò vi. contribuisse il mito dell'efficienza alimentato dalJ'i1!7petuososviluppo tecnologico; il carattere sempre più « astratto »_ che per il popolo veniva ad assumer~ !a vicenda politica, COl)seguenza de/l'accresciuta comf?l~ssità ~ei meccanismi sociali, l'enorme ed informe «crescita» delle funzioni dello Stato moderno hanno messo capo ad un apparato di governo sempre più indipendente da ogni controllo popolare, ad un enorme dispotismo burocratico, in breve, ad una sitùazione in· cui ~ la società si disgrega, mentre lo Stato trioni a sulle rovine di ogni umana comunità ». • Ora,· il socialismo legato alla seconda ed alla terza Internazionale -· insisteva Caffi - anzichè resistere ed opporsi a questa devastazione, ne accele~ò il processo di decomposizione, poichè la funesta sorte del m~vimento socialista fu di vedersi costretto dagli avvenimenti ad assumere quasi d'improvviso nello Stato e· nella « vita nazionale » una parte che implicava la rinuncia alle sue essenziali funzioni « sociali » ed a-,la pratica applicazione dei suoi ·principii egualitari e libertari. Ne conseguì una compromissione totale con uomini ed istituzioni che nella difesa dell'ordine, della « patria in pericolo» o della « legalità » inglobavano la conservazione di tutti i congegni di oppr~ssione e di ineguaglianza sociale. Quanto a/l'esperienza cui 10 Biblioteca Gino Bianco
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