Osvaldo Gnocchi-Viani - Le Borse del Lavoro

-8- ~~n~11~~i~~f~i~ihei~~!r::~~· !mta_o ~ 1lir!mJa1 ~ legge del moto e del progresso. • Giusto quindi e santo tutto ciò che tenda a facilitare e a rendere schiette e più sciolte le attività della classe operaia. as~!:ed~~ ~ft t 1~ 11 s~oJ::~~], !eWa r~ft~ 1 t l~:.Oiet;~a!!' voratorc, con intendimenti di redenzione economica e mo, raie, :Sonoquelle istituzioni, a cui in Francia si è dato il nome di Bol'Se del Lavoro, le quali rispondono perfetta- ;r~~~~l~e~:~re:;~ ~\ ~,:;~~ 11:ln~~s~ri: ~f:u;i~ai~ !~~~~~ dj~b~?~e~ì~i-!°~:~~T1t f !1rir: ~~1 1 ~a:1on~1i~~~ la loro benefica missione particolare, si trasformeranno in istituzioni più ~randiose e più complesse, ovvero porge– ranno a istituzioni più grandiose e piii complesse il germe e l'addentellato. gn po' di storia Il primo tentatirn d'istituire una Borsa del La,,oro lo troviamo nel 1846: fu fatto a Parigi dal Direttoredel Joumal des Economistes, il signor J\folinari, il qnalc un giorno fece a sè stesso, prcss'a \}OCO, questa domanda: - Ora ~.~ftagl! ~Tb°i1~~ ~t!~\~ ibbe a~'1\\~%a~~1t:; ~~bfi\~~:~fi~cl~}(~j lavoro, sono in gran parte tolti;ora che l'uomo ha cessato d'essere, di tutte le merci, la più difficile a trasportal'c (come diceva Adamo Smith), non è forse il caso di svi– luppare e perfezionare i! meccanismo del collocamento dei laYoratori? - Una idea molto semplice e molto modesta. Ciononostante, a Pat·igi, allora non attecchì, e morì ap– pena nata. Biblioteca Gino Bianco

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