C. Gide - Concorrenza e cooperazione

29 di esaurir•e, ma .di rallentar,e un po.co le sorgenti delle ricchezz·e che sgorgano a grandi flutti, io non vedrò in ciò, tu:tto ben considerato,, u,na grave ra:gione d'inquietudine. Stuart Mill prevedeva ,questa eventualità d'uno stato futuro in ,e,ui il « fiume della industria umana si sarebbe gettato in un grande mare stagnante>. Ma perchè sta·g,nante? Perchè questa parola che suggeriisce delle idee lugubri, della Maremma, della palude? Non si sa forse che non è neH'aoqua dei to-rr-enti nè dei fiumi impetuosi, sempre agitati ,e fangosi, mai solame•n.tedentro le chete acque dei laghi che si riflette la luc,e del sole e la gioi,a della riva, e neHe qua:li noi possiamo contemplare la no-stra immagine? Parimenti il rallentamento della attività economica accordando agli uomini il godimento della rifl.essione daTà forse ad •essi anche il tempo di vivere, di conoscere sè stessi, d'interessarsi ad a·ltre cose ohe non siano il solo denaro e permetterà alla nostra futura soci-età economka di riflettere nel suo corso tranquillo un po' di giofa, un po' di luce del cielo e de!J.ecose dell'alto.

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