C. Gide - Concorrenza e cooperazione

Certamente ,essi lavorano bene, per un certo verso, questi salariati a creare delle individualità;; disgraziatamente queste individualità non saranno le loro, ma saranno invece quelle d'egli uomini per i ·quali essi lavorano. Ma, per quanto riguarda essi, per quelli almeno che non hanno .potuto trovare nei sindacati un mezzo per sottrarsi in :parte all'azione della concorrenza; per quanto riguarda questi uomini, essi non sono che dei disoccuP'ati che fanno salire e 1s,cendere alternativamente ogni onda che passa, ogni oscillazione di offerta ,e di domanda, così incapaci di a,gir,e sul loro proprio destino, come i gavitel'li ,che si vedono nei porti salire ,e scendere inel'ti al flusso e riflusso deUa marea e che si chiamano con ,un termine assai espressivo: dei « corpi morti ». Vi è una produzione teatrale che ha fatto molto rumor,e, già o·r sono due anni, e che port~ questo titolo bizzarro: Il pasto del Leone. De Curel - l'autore - mette in scena degli operai .d'isO'ccupatiai qua:li il padrone risponde loro dimostrando che nella organizzazione economi,ca attuale il padrone è l'uomo, è colui che .pensa, che vuole, che agisce, che crea, da solo la ricchezza, è colui che caccia ,ed abbatte il bufalo ed in quanto agli operai, gli impiegati e tutti i cosidetti collaboratori, essi non fanno che parteciipare ai resti d'ella preda -che egli abbandona loro. Il salario che ad essi dà, costituisce il resto del leone. Ebbene noi speriamo che sotto il regime cooperativo g.eneralizzaito non vi ,saranno più 'leoni, nè scia,calli, ma solamente degli uomini che cercheranno di! aiutar,sli reci:procameln!te ,e 1che cercheranno di r-ealizzare ·questa divisa che i raffinati trovano strana ed anèhe un po' ridicola, e che fi1gura sulle circolari delle società cooperative - come esergo - con attorno alle due mani ·congiunte la scritta: « tutti per uno, uno per tutti>. E :allora i.sarebbe vero, come assicura Demolins che questo sistema della solidarietà non

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