William Morris ed i suoi ideali sociali

39 si debba sopportare al solo scopo d~accostarsi .un tantino di più al Socialismo di Stato, il quale secondo me è ben misera mèta, mi met•te proprio malinconia. E poichè so che molti altri idealisti ( se tale posso i > pure chiamarmi) si trovano nella mia stessa disposizione d' animo, perchè non dovremmo unirci fra noi e tenerci lontani dalle adunanze? Certamente il predicar l' ideale è sempre necessario. Ma, d'altra parte, qualche volta mi tormento pensando che io non fo così tutto quel'lo che dovrei fare per una cosa di sì gran pregio ). Valersi del Morris per organizzar comizii e per parlare in pubblico era come vangare con una bella spada damaschinata. Non questo era il suo compito. Egli -era al mondo per dimostrare come la vita, anche nel diciannovesimo secolo, poteva esser piena .di varietà e di letizia. E 1a rifioritura dell'arte della stampa, a cui dedicò intensamente gli ultimi anni di sua vita, fu veramente, per lui, un ritorno al vero scopo della sua vita. Ci piace, ora, di pensare che ai sette anni di lavoro affannoso e duro, di lotta fervida in pro d'un ideale mai dimenticato, altri sette anni seguirono di lavoro tranquillo .e sereno, che ha lasciato il mondo più ricco in ogni ramo d'arte che si colleghi alla pubblicazione di libri. Sull' ultimo, però, di sua esistenza Wìlliam Morris riprese, ogni tanto, a far conferenze sul Socialismo. Il 30 ottobre 1895, proprio un anno priml. di morire, tenne un discorso per inaugurare l'Unione Socialista d'Oxford. Due mesi. dopo, per capo d'anno, presenziò la riunione della Federazione Sociale Democratica, pronunziando brevi e nobili parole per l'accordo di tutti i socialisti; e due giorni dopo, tenne la 5ua ultima conferenza a Krelmscott House, sempre sullo stesso argomento, col titolo: ~ Un unico partito socialista».

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