34 della Chiesa: ma tutto l'apparato tecnico-amministrativo è neUe mani di lavoratori o di ex-operai. La parte più attiva dei soci deriva pure dalle file operaie. Senonchè, quantunque il movimento praticamente sia operaio, è necessario ammettere che esso ha pochi punti di contatto colle organizzazioni operaie (Tradesunions). Qua· e là un impiegato delle organizzazfo.ni nei Consigli di Presidenza delle Unioni, un ufficio comune di condliazione per le questoni di salario degli operai addetti arne Cooperative: ciò è tutto. Le organizza·zioni operaie non fanno alcunchè per la di:ffusione del movimento. Molti organizzatori sono tutt'altro che disposti a ri·conos·cere apertamente l' utilità della ·cooperazione. Nelle città ove i minatori e i tessitori ad alti salari formano dal 70 al 90 per cento dei soci, la posizione delle· Cooperative è assai solida. Ma molta parte della classe lavoratrke, anche di quella organizzata nei Sindacati, è ancora completamente estranea al mo;vi·mento. In generale tutti gli operai non qualificati e a basso salario fanno le loro compere p.res.so bottegucce d',infima specie. Passeggiando pei più poveri quartieri ope~ rai di Loridra o di Manchester si è stupiti nel vedere la grande quantità dii piccoli commercianti. Numerosissirne sono le botteghe che servono anche da Locale d'i abitazione e che sono condotte da donne. Questi strati poveri della popolazi0ne operaia sooo tenuti lontani dalle Unioni di consumo perchè queste non aspirano che· a darie ai soci i più alti dividendi possibili, •e perciò sono costrette a vendere le merci a prezzi un po' più elevati di quelli de~ mercantucoli. Spesso, pertanto, queste Uniorui di consumo si trasformano propriamente in cassa: di risparmio automatiche. · Ove -gHaffitti si pagano ogni trimestre, si esige che i dividendi della Cooperativa siano tanto al.ti da poter con essi far fronte alle spese per l'alloggio. Da anni si fa -propaganda contro tale si:stema, ma il successo fi-
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