:,ono appunto queste specie di lavoratori individuali - inv,entori, artisti, pensatori, scrittori, eccentri.ci di ogm sp,ecie - che attribuiscono il mas,simo valore alla lilJ.ertà individuale il più possibi-le illimitata; sono essi che, per paura dei progressi della classe operaia e del socialismo, 1 si afferrano a quello che il signor Bel,loc chiama « il regime padrnna.le ,, come all'unico modo di sfuggirie al.l'irreggimen,tazione universale. In realtà, i coLlettivisti ingliesi lavorano alla trasformazfone progressiva della soci.età capitalista in quella socialista, la quale non escluderà alcuno, appunto perchè sarà fondata su l'ampia base -della circoscrizione territoriale; cd essi contano molto, per il successo dei loro sforzi, sul sempre maggior sviluppo di que~ta da:sse già vasta e così svariata, che va dal piccolo coltivator,e all'artigiano i1 ndipendente e aff artista, dallo scrittore all'invento-re tecniico. La soci-età ha tutto da guadagnare lasciando a queste persone la più ampia liiibertà, e se 11oi,esaminiamo non soltanto la classe possidente, ma t urt:to l'insieme della popolazione, è ben certo che il socialismo, con le sue ragiooevoli. forme, la-scierà molto più campo alla loro libera attività e ad ogni sorta di esperienze e di nuovi tentativi, che non l'attuale ordine sociale. Ecco perchè è ai no,stri occhi un grave dHetto del sindacalismo, quello di tendere ad eliminare od esclu- <lere dalla vita collettiva, od ainche solo ad irreggimentare in gr-uppi centralizzati, elementi così ecceziona:1mente preziosi. 11 La morale del produttori ,,. A ·nostro modo di vedere, c'è, contro le tesi sindacaListe, un'obiezione anche p,iù fondamental,e: costituendo la futura società con associazioni di produttori i cui inteiiessi materiali saranno sempre in conflitto, i sindacalisti mettono la rivalità a pri:ncipio della vita sociale, l'antagonismo e fors'ainche l'invidia e l'odio degli uni contro quelli degli altri, invece di fare appello alla
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