Carlo Gide - Le profezie di Fourier

8 veva trasformarsi in orticoltura, arboricoltura e p1sc1cultura e che in ciò sta,va la soluzione della maiggior parte delle d~fficoltà dell'o,ra presente. E aggiungeremo ancora che è Fourier che annunciò questa grande verità, che gli storici e giureconsulti del nostro tempo hanno più di una volta verificato, che, cioè, il progresso della civiltà si misura in generale d:ai progressi della condizione e dei diritti della donnai? Ma procediamo. La mobilizzazione della proprietà fondiaria, la sostituzione dei regolamenti del sistema di compensazione, ai materiali .pagamenti in denaro, le intese internazionali per l'unificazione dei, pesi e delle misure, la creazione d'una lingua universale (una s,pecie di volapiik ), la protezione degli animali, la, crescente importanza dei fenomeni ma•gnetid e dell'ipnotismo, il gusto e la cultura dei fiori e mo.Jte altre previsioni più o meno in via di realizzazione, si trovano alla rinfusa nel prodigioso caos dell'opera di Fourier. Fourier è stato in certo senso,, il primo degJi. anarchici, degli anarchici miti. La sua tesi in effetto è che tutti gli istinti dell'uomo, tutte le sue passioni, e tutto ciò che la morale civile chiama ben a torto i suoi vizi sono buoni per se stessi e non diventano cattivi se non in quanto i moralisti cercano stupidamente di rep,rimedi. Lasciateli liberi ed essi diventeranno - così come lo voleva Dio, che li ha dati aU'uomo appunto per ciò - elementi di armonia. Certo: l'incostanza nell'amore, il gusto del lusso,. la go.Ja, l'istinto del disordine e deUa sporcizia nei fanciulli, tutto ciò ha la sua ragion d'essere e può essere utilmente utilizzato. Per non prendere quale esempio che il peccato della gola, Fo-urier ci m01stra come essa debba diventare una necessità in un regime indu,striale don la prnduzione consisterà sopratutto in frutta e legumi di speci diversissime e squisite, che esigeranno per essere apprezzate un grande raffinamento di gusti da parte dei consumato•ri. Egli spiega che se i, fanciu!H preferiscono, per le loro me-

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