- 29 - lasciano ai Joro compagni più llraYi Jr. cura cli -&1)iegare una energia .pa_rticolaJ·e, e questi d'a,ltra parte non danno tutta la forza cli cui sono capaoi, sapendo che il ~OJ'O zelo riscbi,a <J.i eo. 0 sere neutralizzart.o da!la pig,rizia degli altri.» (Sc-Moss). Complesso è anohe -il prolb,lema cleilil-ag.erarchia tocnica, in quanto Qe capacità direttàve 11001 si associano cootantemente con quadilà di caral:tere c.he assicurino .aù più capace la nomina a funzioni dil'ettive o c.he permettano al più ,ca.pace ·ii es.pJicare focondamente queste funzioni. Mentre hl tecni-co neJl'offi-cina attuale è « uin uJfficiale », neL!'officina di domani clovr,,bbe essere • un maestro». Ma questa trusformnzione direttiva non &arà facile. Un as1petto cieilJa cliscipli.na <lei lavoro è queilo clelda « raziona:lizzazione ». •Il sistema Taylor ha sulbito in regi.me ca!Pi1 alistùco un1a ienoJ-me degencn,aa.ione. Il O.opQey, il J:Jjog:rafo di Taylor, ha osS€,l"V•atoche • tutto si deve chiedere al buon vol•~rc degli qpe1rai, e senza cli quest-o a n,u<lla giova la loro preparazione tecnica ... Og:ni tenta.tivo di voJ,gere i-I r:;uo,·o s-istema a • danno deg'Ji operai, fjnireblle in un disastro ». Molti scrittori anaa,chici hanno critlicalo la !Pseudo-razionalizzazione del lavoro, rria pochissimi hanno impostala la quesbione in termini esatti. Bi~ogna esa[r. inare il prob:ema dell'automatismo e deIJa i;,pecializzazione se si vuole giungere a ,concili-are le necessità tecniche della speciaJiZll-a.2,ionecon <la:possi1bi•Jitàdi evil,ru·e Je atrofie psichiche p.r,oprie della divisione deQ lavoro organizzata con crùtcri _,unilater::i.lme,nte economici. L'auiomatil,mo -è negativo sollanto quando è fine a so stesso. L'-01!)eraiocl1e per dieci anni ri!l)etcrà un rif,tretto numero cli gesti finirà per diventare un automa, non percl1è quei gesti siano automatici, IIT)apercJ1è è meccanico, cio.è monotono, il iprocesso !l)Sichicc che li determ.ina. E' il cru•rut,teresemii-automatico ..:lei lr.vore>mancante d1 interesse cJ1e lo n·encle iravoso ed aIDJ:J11utente. Se debibo tradm,re òaJ fraillcese cento pa.gi,ne cli un liibro che no11 mi in.teressa affatto, soffro una c10IP[)lia pena: que1J.a della fatica cli U!l lavoro noioso e qael!a di non !Poter pensare, .dato che il Javoro richiede 'l.ilenzione, a.Ile tante cose che si aff.a,cciano alla mia rne111te.Ma se ,debbo st-accare ([1.1alc:hecentinaio di francobolli da un aiornrr:·,posso sentir" rra noia di queJla stupida occupazione, ma Q)OSSO anche 1).cn-sare a cose pia,cevoli od interes5anti. Mi pare ev,idente che le vere ocC'upazioni abbrutenti non siano, quando si .tratti di orarii non esagCJ•□iti, quelle intera8101oteca',110 B1rmco
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