Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

questioni di cultura e di propaganda; i secondi tre sulla questione elettorale. Vogliamo dire qualcosa in merito a questa scelta. Per l'articolo dal tit.,10 « Il proletariato non si nutre di curati », forse questo momento pohtico che vede il clericalismo all'assalto dello stato, della scuola, dell'assistenza, della stampa, dei sindacati, sembrerà il meno opportuno per una critica dell'anticlericalismo, o meglio dei suoi limiti e delle su~ deviazioni. Eppure Berneri, che era avversario serio del clericalismo. aveva ragione in quella critica come aveva ragione nella sua polemica antimassonica. Berneri, che in numerosi saggi aveva studiato il fenomeno del partito popolare, la sua struttura sociale, le sue ten,lenze, (anche questi saggi potrebbero costituire un bel volume di grande attualità) capiva che il vecchio armamentario anticlericale era un anacronismo davanti al movimento delle masse cattoliche, di cui dovevano essere individuate le spinte progressive, le rèmore reazionarie, le contraddizioni stesse, in funzione della rivoluzione operaia in cammino; davanti al Vaticano, non più fortezza di un papa in esilio, ma grande potenza mondiale, con una sua politica espansionistica, con le sue alleanze, con le sue consorterie finanziarie; davanti alle scosse profonde, alle inquietitudini, alle eresie che la crisi della società contemporanea provocava nello stesso mondo cattolico. Ed avendo compreso tutto questo: Berneri indicava agli anarchici la via da seguire, fuori dalle botteghe anticlericali, per una conseguente lotta contro la clerocrazia. Oggi che abbiamo visto il più forte partito operaio italiano, il P.C.I., oscillare, col moto pendolare dell'opportunismo, fra il rancido anticlericalismo di marca massonica (commemorazione del XX settembre, apologia delle persecuzioni antireligiose etc.) e la più succube acquiscenza agli interessi della Chiesa (votazione dell'art. 7, propa.- ganda ai discorsi del Papa, mano tesa alla gerarchia ecclesiastica etc.), questa pagina di Berneri è una lezione non solo per noi, ma per tutti i lavoratori italiani. Di Berneri pubblichiamo anche tre articoli sulla questione elettorale. Questi articoli hanno una importanza storica per il movimento anarchico non solo perchè, all'atto della loro pubblicazione, attirarono contro l'autore tutti i fulmini dell'Olimpo anarchico internazionale, ma soprattutto perchè rappresentano a nostro giudizio il più avanzato e il più serio tentativo fatto in campo nostro per dare una soluzione giusta al problema, fuori della falsa soluzione dell'astensionismo assoluto. Qui non si tratta di concedere un lasciapassare al parlamentarismo. Qui si tratta di elaborare una tattica giusta, efficiente, rivoluzionaria davanti a quel fatto concreto che sono le competizioni elettorali. A questo fine i tre articoli di Berneri non possono essere ignorati nè da noi che operiamo nella ricerca di questa tattica nè dai nostri contradditori. Devono essere meditati da tutti. Non possiamo scrivere di Berneri senza parlare della sua fine. camillo Berneri era il solo militante di primo piano, il solo dirigente rivoluzionario, in senso intellettuale e in senso politico, che nell'Italia liberata dal fascismo potesse avviare il nostro movimento sulla via della rinascita, trasformarlo da carovana in organizzazione, da famiglia in partito, da velleità in certezza, il solo capace di promuoverlo a !orza attiva della rivoluzione italiana. Per questo coloro che temevano come il fumo agli occhi questa rinascita, che paventavano questa rinascita come la fine ignominiosa delle loro menzogne, ce lo ammazzarono in una rambla di Barcellona il 5 maggio 1937. BibliotecaGinoBianco

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