Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

meglio a marciare direttamente contro lo Stato e contro la borghesia invece di limitarsi ad un trionfo elettorale. Ma è anche evidente che tale trionfo ha creato una situazione nuova, più favorevole della precedente ad ulteriori sviluppi rivoluzionari, così come, in Italia, i moti costituzionalisti del 1821 prepararono i moti del 1848 ben diversi dai precedenti. Leggo in un recente articolo di S. Faure: « Presto, presto, che il Fronte Popolare prenda il potere! Presto, presto, che vi si dimostri incapace o di cattiva volontà!». Come è anarchico, questo desiderio! Ma come è discutibile, sul piano della realtà. Se il governo del Fronte Popolare in Francia farà un grosso fallimento, l'anarchismo vedrà ingrossare le proprie file, ma ·questo non impedirà l'avvento del fascismo. Allo stato attuale delle cose, non posso che augurare al proletariato francese che il governo di Leon Blum tenga duro e·riesca a permettere -alle avanguardie operaie e rivoluzionarie di rafforzarsi e di maturare. Storicamente, meglio Bruening che Hitler, meglio Giolitti -che Mussolini, meglio Lenin che Stalin, e via di seguito. Siamo, ormai, sepolti vivi in una miniera allagata. E' assurdo, quindi, se vi è aria a sufficienza, dare colpi di piccone; dalla breccia entrerebbe l'acqua che ci affogherebbe. Meglio aspettare che andare incontro a morte sicura. Alla teoria del « tanto peggio tanto meglio » bisogna sostituire quella del « meglio il male attuale che uno peggiore ». Questo, ben inteso, con il tradizionale grano di sale. Mi pare che da tutta questa polemica tra me e M. S. sia .saltata fuori una cosa interessante, che è questa: vi sono due astensionismi anarchici. Il primo non nega a priori che una situazione rivoluzionaria possa scaturire da un trionfo elettorale delle sinistre parlamentari, sia perchè tale trionfo tonifica la combattività delle masse, sia perchè le disillusioni create dal governo popolare spingono le masse ad aver fede nell'azione diretta e a praticarla, sia perchè il governo popolare concede alle estreme sinistre maggiori libertà di propaganda, di organizzazione e di agitazione. Tale astensionismo non si sogna di negare il valore della tattica astensionista e non rinnega i propri principi antiparlamentaristi, ma ha una concezione dialettica della rivoluzione. Il secondo, non solo nega al trionfo elettorale delle sinistre un qualsiasi valore rivoluzionario, ma estende la propria negazione a tutte le forme di elettoralismo, compresa quella plebiscitaria. Far presente che il risultato delle elezioni spagnole fu l'effetto e non la causa del malcontento e dell'opposizione popolare contro il governo clerico-fascista spagnolo, come fa M. S., è dire una cosa ovvia, che niente ha a che fare con il problema. Nessuno si è sognato di dire che le elezioni politiche ,spagnole hanno creato il malcontento e l'opposizione, mentre 28 Bibl"otecaGiro Bianco

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