188 BEATRICE CENCI pensava che qu ando anche per condurre a fine la opera buona avesse dovuto impegnarcene attorno un centocinquanta, le ne avanzava l'altra metà pei fatti suoi. E per mandare subito ad effetto la presa determinazione ordinò che stendessero la donna sopra un lenzuolo tratto fortemente dai lati da quattro uomini robusti, i quali si prestarono volonterosi a cotesto ufficio. Ella si recò in collo il bambino sorreggendolo col braccio destro, e chiese di alcuno che caritatevolmente sostenesse anche lei; però che le girasse il capo, e le paresse che di sotto i piedi le venisse meno la terra. Dalla folla stipata intorno a lei uscì un uomo membruto , ed aiutante della persona, coperto il capo, il collo e il viso di copia grande di capelli e di barba, vestito a mo' dei ciociari dei contorni di Roma. — Prendete su ! - egli disse profferendole il braccio con voce assai più commossa, che non lasciassero sperare le sue sembianze dure, e bronzate. - Appoggiatevi pur sopra, chè reggerebbe la colonna trajana. Se non vi dà fastidio, mi basta l' animo di portare voi e il putto ad un tempo. — Lo credo. Dio ve ne renda merito. Basta così. Ora voi altri avviatevi pian piano in via san Lorenzo Panisperna a casa Cènci. — Casa Cènci! — dando di un passo indietro esclamava il ciociaro. — In che trovate motivo di maravigliarvi ? Forse credete voi tanto straniera da casa mia la carità, da levarne stupore? - Che cosa vi dà, in grazia,. diritto di pensare così, villano? E siccome il ciociaro tentennava il capo e non rispondeva, donna Luisa, come punta sul vivo, aggiunse: — E se volete sapere chi fu che ardì salire la scala, mentre voi uomini rimanevate tutti immobili dalla paura, - io vi ,dirò che fu una donna; però che in me vediate la moglie di don Giacomo Cènci, e nuora del Conte don Francesco. Il ciociaro adesso traballò visibilmente.: con la manca si strinse forte la fronte.tenendovela per un pezzo, quasi volesse costringere le sensazioni e i pensieri a non prorompere fuori della testa.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==