-- 30 -- porli di alcun genere con rappresentanti dell'opposi- ·zione. L'inverosimiglianza del racconto farinacciano, fece sì che questo diversivo fosse rapidamente liquidato, ma è molto probabile che sotto forma più intelligente la favola del tradimento di Rossi torni in cir- -eolazione. Molto dipenderà dalla piega che prenderà il processo. Se la magistratura è riuscita a: spezzare il cerchio d-ei complici silenzi, diviene inevitabile tutta una serie di gravissime rivelazioni, le quali via via allargheranno il cerchio delle responsabilità. Allora quando Rossi per difendersi dovrà accusare, si griderà al tradimento. Ma fin d'ora la manovra è destinata a fallire. E' notoria la devozione di Cesare Rossi per Mussolini, devozione spinta fino al delitto, come sono noti il suo torbido fanatismo senza scrupoli, il suo odio per quanti resistevano a, Mussolini ancora più che al fascismo. Nessuno quindi crederà mai al suo tra'- dimento, ed anzi nell'accusa si vedrà l'atto di viltà di un uomo che pur di salvarsi ·non esita a sacrificare i suoi più devoti sostenitori. Prima che fascista, Rossi era: mussoliniano, presentarlo ora come un intrigante organizzatore di complotti per attraversare la via al suo, capo, è dopo tutto ridicolo, solo se si ricordi com'egli godesse piena ed intera la fiducia di questo capo, il quale ne aveva, fatto il suo braccio destro a 1 governo e nel partito. Di fronte alla viltà di questa manovra si è costretti ad apprezzare la difesa interessata di Carlo Bazzi, che del resto è la sola difesa possibile, come quella che si richiama .alla ragione di Stato - triste deità insanguinata - Bd i sedicenti diritti della rivoluzione. Se Rossi è colpevole - ha detto in sostanza il prof. Bazzi, che sa probabilmente quello che -si dice assai più di Farinacci - tutte le alte gerarchie fasciste, compreso il Gran Consiglio, sono responsabili. E' l'evidenza delle cose che pone il problema in qu-esti termini. Giunti a questa conclusione ecco che si trovano di fronte le due tesi fondamentali dal cui trionfo dipende il nostro avvenire di popolo e di nazione. Invocaao i fascisti i diritti àella rivoluzione; invoBibliotecaGinoBianco
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