- 27 - Fu un atLo di vilLà? Oppure la causa dell'allontanamento del giovane motociclista ed aviatore assunto, nell'improvvisazione fascista, al governo, era nel la sua attività affaristica? Lo si è detto. Ma non si possono tacere due considerazioni: qu·este accuse· erano di vecchia data. Da tBmpo si mormorava non solo sul conto del Finzi, per quanto fosse il più gravemente indiziato, ma sul conto di tutto l'entourage mussoliniano che, arrivato a Roma in stracci, sfoggiava un lusso da Nababbi. Da questo punto di vista quindi il siluramento veniva o troppo tardi o troppo presto. Poteva: restare il dubbio che la causa dell'allontamento del sottosegretario fosse da ricercarsi nell'indiretta responsabilità che gli proveniva dal fatto che il del i Lto era stato concertato al Viminate. Ma il giorno 17 l'on. Finzi faceva pubblicare dai giornali una lettera dalla quale risultavano due dati di fatto che non furono mai · smentiti: - I.a regolamentazione dei giochi d'azzardo, che aveva determinate le più gravi accuse di affarismo, era stata fatta personalmente da Mussolini e dal generale De Bono; - l'ufficio si,ampa di pendeva direttamente dal Presidente del Consiglio. Questa lettera era il preludio dell'attacco e lasciava chiaramente intendere la direzione dell'attacco medesimo. In quei primi giorni l'on. Finzi fu molto ciarliero e come temeva di essere soppresso. così molte furono le persone, anche dell'opposizione, che mise a parte dei casi suoi e del memoriale che aveva redatto. Di poi, dopo un colloquio tempestosissimo col «duce», egli mutò tattica, tentò anche generiche smentite del memoriale redatto e dei discorsi fatti. Per fortuna c'è da sperare che i testimoni delle sue rivelazioni non siano tutti morti e tutti legati all'omertà dei complici silenzi, per cui la veri là sarà interamente ricostruita. L'elemento sostanziale delle acèuse dell'on. Finzi consisteva in questo: egli asseriva che ìa « Ceka » era stata organizzata e pagata dal duce del Partito e dal Capo del Governo e che ad essa era stato affidato il compito delle « alte opere di giustizia in difesai del regime». Era quindi uno strumento del governo quello che d·ecise consapevolmente la soppressione dell'on. Matteotti, come aveva deciso in precedenza. BibliotecaGinoBianco
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