Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

I MASSACRI DELL'ARMENIA • I « Gli ,!\.rmeni non avev8:no cannoni, contavano da cento a centoventi combattenti nella .«città>> e l. 500 nei « giardini >). Si organizzarono con una P.rontezza. e una sagacia meravigliosa; costituirono , uno stato maggiore, organizzft:rono un corpo di genio, un battaglione dj tiratori., una croce-rossa, una ambulanza, una polizi~, scavarono trincee, _elevarono harr.icaJe, ·ed ebbe1·0 l'estrema prudenza di tenersi sulla difensiva, per non perdere inutilmen• te i lor.o uoµiini e proibirono a questi di tirare inutìlme~te un sol colpo .. <( Le operazioni dell'assedio si limitarono, per i T~rchi, a bombardare, giorno e 11.otte') la e-:. c·~ttà » e i « giardini ?), ad incendiare le case armene, a sforzarsì, ma inutilmente, di imp~dronirsi delle posizioni armene, e a terrorizzare la pop_olazione con innu1nerevoli e incessanti fucilate. I ca11noni fecero, relativamente, pochi guasti ( furono sparati circa 10.000 obici sulla ~< città )) e 6.. 000 sui « giardini >) , ucci,sero un centinaio di donne e ragazzi che attraversavano :i giardini e qualche uomo; i· guasti fatti alle posizioni armene erano, subito, ri-. parati. Gli armeni furon~ p_iù forrtunati: respinse- · ro tutti gli attacchi e si impadronirono, i11cendiandole, delle posizioni nemiche. « Il consolato d'Ingl1ilterra, dove il valì, malgrado la mia opposizione e sotto il pretesto di proteggerlo, aveva messo un corpo di trenta gendarmi, che non cessa~ano di sparare sulla popolazione, fu 205 ~ I • lioteca Gino Bianco J • I' I . I

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