Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

19 Nazione Armena - martire della più crudele tirannide e di cui le secolari sofferenze costituiscono le pagine le più tristi della storia - invio la mia adesione con tutto il cuore alla manifestazione. organizzata dai figli deJla nobile Itali11,manifestazione che <'ffettuand·osi sulle sacl'e alture del Campidoglio e fra le mure della Città eterna, cuJla della civiltà latina, non può mancare di ottl7 nere un'ampia e feconda eco di felici risultati. • NOBAR >). * * * La costituzione, in Roma, del Comitato Italiano per l'Indipendenza Armena doveva indicare la più alta espressione nell'interesse che il popolo italiano prendeva per la causa armena. Come un nucleo centrale, rappresentato nella illustre persona dell'on. Di Cesarò, esso raduna intorno a sè le personalità le più spiccate degli ambienti parlamentari. Questi benemeriti della causa giusta, a malincuore constatano - mentre i popoli oppressi, sia del gruppo dell'Intesa che dell'avverso, assicurano i loro diritti a misura che il nemico si arrende - che la questione armena rimane priva di ogni garanzia utlìciale. Essi desiderano che l'Italia, stù punto del conseguimento delle sue aspirazioni, non rimanga più oltre indifferente sulla sorte negleU.a dell'Armenia. Queste elette persone hanno un chiaro concetto dell'Armenia. Ciò che essa è stata, e quel che è destinata a diventare nella riattivazione delle grandi vie commerciali fra l'Occidente e l'Oriente. Non è forse per un favore eccezionale, che l'Armenia possiede, da. due secoli, nel seno della Regina dell'Adriatico, una fulgida gemma, che può considerarla sua propria~ Chi ama la laguna non può ignorare il santo Pellegrino che venne alla Repubblica a chiedere rifugio p'er i suoi fratelli derelitti. · Bib.ioteca Gino Bianco

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