Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

1,5 Dappertutto l'armeno incontra la più fraterna accoglienza. La sua lealtà è la sua miglior salvacondolta, permettendogli di rimanere perfino nelle zone d'operazione, le più avanzate, per compiervi al dovere del cittadino ideale. Questa sincera. devo'zione egli l'attinge nel suo proprio amor patrio, che non esclude l'amor per la patria degli altri. Non fu forse lo stesso sentimento che condusse i Garibaldi in soccorso degli oppressi'? La maggior parte della piccola colonia armena del Veneto si rifugia a Roma, dove la gioventù studentesca armena, col suo ardore di patriottismo, riaccende con maggiore calore la questione armena. Infatti, nella primavera del 1918, dopo 'l'orino e Milano, per la prima volta Roma organizza una manifestazione proArmenia. Coll'iniziativa dell'Unione degli studenti armeni e dell'Associazione archeologica romana si preannunzia una conferenza che dovrà aver luogo nella sala stessa dell'Associazione. L'alto patronato è costituito da eminenti personalità <l.ellasocietà romana. Nella sala, rigurgitante di pubblico elettissimo si notano l'Ambasciatrice, signora Barrère, gli onorevoli Meda, Teso e Artom. Il vice-presidente prof. 'l'ambroni, nel presentare il conferenziere, prof. P. Romanelli, dice le ragioni della indetta manifestazione, augurando che in Italia, come in Francia ed in Inghilterra, sorga un efficace movimento in favore delle rivendicazioni armene. Legge poi le adesioni, fra le quali .quella della Regina Madre, e di Lord Bryce. Quindi l'esimio conferenziere con numerose proiezioni illustra l'Armenia. Parla della 01·igine,della storia, dell'arte, delle relazioni commerciali. Rileva i torti che l'Europa ebbe di non proteggere un popolo che ha tanti titoli per vivere e continuare la rna missione nella civiltà. Indica, infine, i doveri dell'Intesa verso questa eroica nazione, che, a rischio della propria esistenza, contribuì, nello scacchiere orientale, per la 2. Biblioteca Gino Bianco

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