Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

giornalisti: generali e ufficiali non ne hanno voluto ricevere nemmeno uno. E il padre di uno dei sette compagni morti, recatosi a Malga Villalta per scattare delle fotografie, ha ricevuto una tempestiva visita in elicottero dei carabinieri: paura che si potes e scoprire qualcosa di compromettente? Il capitanoBarbieri, il giorno dopo riferendosi a questo fatto ha parlato di "sciacalli". Ha parlato del Vajont e ha detto che "anche in questa sciagura c'erano stati degli sciacalli che cercavano chissà quali tesori". aspettava un figlio: uno dei molti in~iustamente costretti a vivere lontani da casa, costretti a lasciare moglie e fig11. Scrive l'Alto Adjge dell'epoca. - "Quindici giorni fa l'alpino SA VIANE era tornato a casa (Tambre d'Alpago, un paesetto del Bellunese), per la morte del nonno. "Aveva chiesto una licenza di 12 giorni - ha ripetuto la vedova con voce straziante - perché gli hanno dato solo 5 giorni?" 219

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