Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

d'inchiesta che è prèsieduta dal Gen. Di Lorenzo, comandante della brigata Orobica, alla quale appartenevano i sette alpini morti a Malga Villalta». Dunque al Gen. Di Lorenzo era dato il compito di indagare su e stesso. Naturalmente dei risultati di questa inchiesta non si è saputo più niente. A dare l'impressione che anche la giustizia è interessata a cercare e a condannare i colpevoli è intervenuta anche la Magistratura di Bolzano. Ha aperto un'inchiesta, che un mese dopo ha portato alla incriminazione formale del Gen. Di Lorenzo e del Ten. Palestro. Il sostituto Procurat re della Repubblica di Bolzano già alla fine di marzo terminava la fase sommaria dell'istruttoria, e la passava per l'istruzione formale al giudice istruttore Papparella. Siamo ai primi di aprile, i giornali annunciano ancora con un certo rilievo queste notizie e riportano con precisione i capi d'accusa mossi a Di Lorenzo e Palestro.' Agli atti vengono anche allegate le lettere ai giornali della guida alpina Kossler. A questo punto inizia il silenzio. Nes uno, a distanza ormai di quasi un anno, sa a che punto sia arrivata l'istruttoria formale. 1 Ecco la notizia che l'Alto Adige del 4 marzo 1972 pubblicava sotto il titolo « Al generale avviso di reato"· Per la tragedia dei sette Alfini travolti ed uccisi da una slavina in Val di Zerzer, una laterale della Va Venosta, il 12 gennaio corso ono stati notificati due avvisi di reato: al Generale Mario Dl LORENZO comandante sino a mercoledì scorso della brigata «Orobica", ed al Tenente Gianluigi PALESTRO che quel giorno comandava i 200 alpini per la manovra invernale. Gli avvisi di reato parlano di «omicidio colpo o plurimo•. Che qualcosa tesse maturando al Palazzo di Giu tizia di Bolzano era già nell'aria da giornj. Il dottor CORAIOLA sostituto procuratore della Repubblica, incaricato di condurre l'istruttoria sommaria, attendeva evidentemente nuovi elementi per prendere questa decisione: gli sono giunti con ogni probabilità con il rapporto dei carabinieri consegnatogli personalmente dal Tenente di Silandro Raffaele CIANCIULLI. Agli atti è stato allegato anche un articolo del quotidiano (locale in lingua tedesca) « DOLOMITEN,. redatto sotto forma di lettera dalla guida alpina di Merano KÒSSLER, nel quale si afferma che sia per le condizioni climatiche quanto per quelle orografiche la caduta della slavina sarebbe stata facilmente prevedibile. 205

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