Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

nessun altro intervento. La squadra di soccorso era bloccata alla caserma di Malles, per paura che trapelassero notizie, dalle 10.00 alle 12.00. Eppure, il sottoten. Mi.iller alle 8.00 era a San Valentino, paese a pochi Km. da Malles, pieno di alpini e con telefono. Prima delle 8.00 era già arrivato giù un altro alpino sciatore, che pe;Ò, p~obabilmente per lo shock, non era riuscito a parlare e a sp1egars1. E' chiaro che le cose da osservarsi sono: 1) La mancanza su I posto, cioé a Malga Villalta, della squadra di soccorso che, per regolamento, deve seguire un'e ercitazione. A maggior ragione, date le circostanze eccezionali di pericolo, il numero degli uomini ecc. La 491 compagnia doveva essere appoggiata e seguita da una quadra di soccor o composta di medico, infermieri, medicinali, mezzi di ricerca ancivalanga, mezzi di rianimazione ecc. Si è saputo che la squadra di soccorso teoricamente destinata alla 49• compagnia nella nott del 12 non solo non si trovava a Malga Villalta, ma nemmeno a Malles, sede della 49•, ben ì in un paese ancor più lontano, cioé a Silandro. Perché? 2) La radio. A surdo pen are che gli Alpini fossero senza radio in una esercitazione di alta montagna. Perciò l'ipotesi più probabile è che questa o non funzionasse, cosa normalissima, o non fosse usata bene, cosa altrettanto normale. Ecco cosa dice un alpino, che era addetto alle trasmissioni e che doveva tenere i contatti dalla base: 11 La 49' a Malga Villalta aveva o una "ANGRC9" o una "SCR694". Il Prode!, un tipo di radio assai migliore, poteva essere semmai in dotazione della batteria di Artiglieria di Cavallero. Questo tipo di radio ha una capacità enorme di trasmissione, perciò non ha nessun senso parlare di "zone d'ombra" che potrebbero aver impedito le comunicazioni. E' probabile che non la sapessero usare, o che fosse rotta, o che non l'avessero neanche predisposta per trasmettere.)> Questo del resto è un segreto di Pulcinella: chiunque abbia fatto il servizio militare sa che le trasmissioni hanno successo una volta sì e dieci volte no, e che questo si dà normalmente per scontato, per cui il più delle volte si "finge" di trasmettere (in occasione di visite, ispezioni ecc.) 3) Incapacità di mandare e coordinare dei soccorsi dopo che era stato dato l'allarme, cioé circa dopo le 8.00 del mattino del 12 189

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