Controinchiesta sulla morte di sette alpini in Val Venosta il 12 febbraio 1972

modificare il piano. D'altra parte il comandante della compagnja, per cambiare percorso, dovrebbe chiedere l'autorizzazione via radio al comando di Malles, e tale autorizzazione, nel caso assai difficile che venga concessa, non arebbe arrivata prima di 24 ore data l'inefficienza dei mezzi radio. Inoltre un fatto del genere, nel sistema degli alpini, avrebbe arrecato un grave colpo al pre tigio del comandante della compagnia ( Palestro) e di tutta la compagnia, quasi un gesto di codardia. In partic lare Di Lorenzo, generale coraggio o nel u ufficio di Merano, c n iderava « intom di grave impreparazione» qualsia i variazione rispetto al percor o previsto (que to risulta anche dall'inchiesta della ma~i tratura). Il generale in !tre aveva preannunciato una ua visita .(in elicottero) alla forcella Slingia, per eguire le fasi conclusive della marcia: evidentemente non si poteva turbare il programma del suo spettacolo. Per tutte que te ragioni il tenente Palestro, che pare ia ad una delle sue prime e ercitazioni in montagna, come riferi con molti soldati, decide di tentare, cioè di e eguire comunque l'ordine tabilito nel piano dell'e ercitazione. 12 febbraio Ore 3.30: Gli alpini sono svegliati. La colazione consiste in un po' d'acqua riscaldata con polvere di cacao. Alle 12, dopo lo « scavalcamento » ci sarà il rancio. Ore 4.45: Gli alpini si mettono in marcia. Il tenente Cavallero dell'Artiglieria di montagna, vicino a Malga Villalta con la 31" e la 32• compagnia, si rifiuta di aprire la oolonna con i suoi muli e dice che invece la seguirà a breve distanza. 1 Con il ten. Palestro è il sottotenente Muller, che pare abbia fatto una veloce ricognizione 1 Ecco cosa racconta un artigliere della 31• batteria gruppo Bergamo, il cui comandante è appunto il tenente Cavallero: "Le slavine non erano certo fatti isolati ... anzi piovevano giù un p<>' da tutte le parti; anche prima e dopo l'incidente, noi ne abbiamo sentite diverse, che per fortuna non sono andate addosso a nessuno. Io mi trovavo proprio dietro al ten. Cavallero. Dopo la caduta della slavina, lui ha subito dato il dietro-front. Ma dopo pochi passi, proprio vicino a noi, ne è caduta un'altra, ancora più grossa. L'abbiamo evitata per un pelo". 185

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