Quaderni di cultura repubblicana

partecipò alle prime elezioni del 1860, e fu eletto deputato del Collegio di Gavi rate-Luino. Nel 1861 fu r ieletto nello stesso collegio, ave fu sempre riconfermato fino alla morte. Nel 1861, fu chiamato a far par te della Commissione per il concorso a una cattedra nella Accademia di Scienze e Lettere a Milano. Nel 1862, gli venn'! offerta una cattedra a Napoli, che non accettò per non allon· tanarsi da Milano. Allora gli fu affidata una cattedra nella metropoli lombarda. Egli passò quegli anni tra Milano e Torino. Compì inoltre a lcuni important i viaggi. Nel 1862 si recò infatti in Sicilia, per studiarvi le condizioni della vita politica, economica e sociale. Si recò inoltre a Napoli, per visitare le terre infestate dai briganti. Nel 1866 tornò nuovamente in Sicilia. Trascorse il tempo studiando, partecipando attivament<: alla vita pubblica, pron,!lnciando importanti discorsi al parlamento. Notevoli, soprattutto, quelli contro la cessione di Nizza e Savoia alla Francia, sulla questione romana, sulla situazione delle province meridionali, sulle giornate di settembre a Torino, sui moti di piazza per il trasfer imento della capi ta le a Firenze, sulla tassa sul macinato. Nel 1871, tornò brevemente in Francia, per attendere alla stampa di a lcune opere sue. Nel 1876 tenne a Roma un corso di lezioni all'università della Sapienza. Nel maggio 1876 fu nominato senatore. Due mesi dopo, stroncato da un male improvviso, mor iva a sessantacinque anni. LE OPERE E L'AITIVITÀ SCI ENTIFICA Tra i primi studi del Ferrari, dobbiamo ricordare quelli dedicati a La mente di Giandomenico Rornagnos i, e a La mente di Giambattista Vico, pubblicati a Milano rispettivamente nel 1835 e nel 1837. Egli , infatti, subl fo r temente 8

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