Alla vigil ia del 18 aprile 1948 Giovanni Cont i r ilevava sul settimanale «Epoca nuova» del 4 gennaio 1948: «Non possono più oggi, in Repubblica, nel regime della libertà, considerarsi lontani dai Repubblicani storici, i liberali d issidenti e ribelli al conservatorismo, che tanto gravò sulla vi ta nazionale in momenti decisivi. E quanti democratici s inceri non sentono di dovere dare adesione ad un movimento nuovo, che tenda a dare all'Italia la forla determinatrice e promotrice del rinnovamento, del progresso economico, sociale, morale de lla Nazione?» . E su un numero successivo, sempre di «Epoca nuova », dell ' I l gennaio 1948, scriveva: « La lega della democrazia sarà un fatto, una forza politica, se si darà un programma concreto per un'azione positiva, comprensibile, attendibi le, degna della fiducia del popolo italiano. Il programma non può essere a ltro che una chiara , precisa esposizione di concetti, di pensieri organici, di conclusioni c risoluzioni su problemi e quest ioni posti, oggi, dopo la promulgazionc della Costituzione, all 'ordine de l giorno del primo Parlamento della Repubblica. La trasformazione agraria, la sistemazione industriale, lo sviluppo della scuola, lo sviluppo delle costruzioni di case nelle città, nei paesi, e sopratutto nelle campagne, la riforma tributaria, la legge comunale , provinciale e regionale, la r ifo rma dei codici, l'ordinamento giudiziario; a ltri problemi grossi vogliono soluzioni concrete ». Il programma di Conti non ottenne una traduzione in sede pr~t i ca; ma è interessan te notare come il parlamentare repubblicano presentisse che solo con un forte e cosciente impegno sociale c politico - al di là del dibattito sulla maniera di organizzare un'unione laica - di vas te correnti democratiche, dai parti ti politici ai movimenti di opinione, si potesse avviare quel processo di trasformazione c di ammodernamento dello Stato italia no in una visione generale dci molti problemi che vogliono «soluzioni concrete>>. 20
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==