Quaderni di cultura repubblicana

blemi che avrebbero st retto l'Europa in una morsa crudele cd angosciosa fino al 1939, quando i mali dell'• cntrc Ics deux gucrres • sarebbero esplosi in un secondo e più dt·am· matico conflitto. I n italia tre grossi problemi s i posero contemporaneamente : il valore della vi ttoria, le istanze della classe lavorat rice, la sos tituzione del vecchio ceto dirigente. Questo problema - come ebbe ad avvertire Carlo Morandi - si preferì ignorarlo. E fu questa una delle cause principali, se non addirittura la prima, de lla disfatta del regime liberale, della caduta dell' Italia di fronte alle mi re del movimento fascista che, prescntatosi all 'inizio con accenti r ivoluzionari , mostrerà poi il suo vero volto conservatore. Conti s i dette, in quegli anni così travagliati della nost ra storia nazionale, a ricostruire il partito: dalla Ciociaria alla Mat·emma, dalle Marche alla Romagna. Nel 1921 fu eletto deputato e fu il primo direttore del quotidiano del part ito, « La voce repubblicana », che egli volle, organizzò, e !an· ciò c a cui dedicherà gra n parte della sua vita. Dopo la conquista de l potere da parte dei fascist i, quasi tutti i settori della Camera dei deputati diedero esempio di estrema viltà assoggettandosi ai vincitori e assecondan· donc i proposi ti. Si assistette ad una serie di vergognosi compromessi e di defezioni. Negli anni dal 1921 al 1924 Conti fu un deciso avversario di Mussolini; non perse occasione per denuncia re le v iolenze e gli o rrori del fascismo prevedendone, con impressionante lucidità, le necessar ie fasi di sviluppo e la tragica fine. Restano famosi i suoi interventi alla Camera con tro il capo del fascismo c la monarchia: i discorsi del 17 novembre 1922, del 30 maggio 1923, del 13 luglio 1923. • Voi credete, onorevole Mussolini » , concludeva il suo intervento Conti nella seduta del 17 novembre del 1922, • di avere arrestato il suo cammino, di avere fermato la storia. No... la s toria non cammina per binari obbligati, pe rché le idee c la vo lontà degli uomini fanno la s tor ia ... Per la forza delle idee e per la volontà 9

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