Quaderni di cultura repubblicana

ed una precisa coscienza di doveri e di princìpi a cui egli non si sarebbe mai sottrat to nel corso della sua vita. Erano anni, quell i, in cui Conti iniziò la sua attività di propaganda e proselitismo fra i giovani delle scuole secondarie di Fermo e fra i suoi concittadini di Montegranaro, percors i dalle prime agitazioni sociali della fine dell'ottocento. Alla testa del governo italiano per ben due volte era sal ito Francesco Crispi, e la sua azione oppressiva, a sfondo tragicamente reazionario, si esplicava contro l'i rredentismo e le rivendicazioni sociali . L'autoritaria politica crispina gettava così le premesse per gli avvenimenti luttuosi del 1898 contrassegnati dagli eccidi proletari, dalla sanguinosa repressione dei Fasci siciliani, dagli stati d'assedio d i Bava Beccaris e di Pelloux. Le vicende pol itiche di quel periodo contribuirono certamente alla sua formazione di convinto democratico che trovava anche al imento nello spirito di una tradizione vivissima nella regione marchigiana. 1:. di quegli anni anche la sua conoscenza con il gra nde filone del repubblicanesimo lombardo di impronta ghisleriana e che, attraverso le pagine dell'« Educazione politica» e successivamen te dell' • Ita lietta •, darà una sostanza ed una chiarificazione a lla sua cultura poli t ica. E quando si trasferisce a Roma per completare i suoi studi, Conti organizzerà per Ghislcri un corso di lezioni extra-universitar ie, raccogliendo a ttorno all'antico direttore di « Cuore e critica », a cui segui rono poi Colajanni, Mirabelli, Viazzi ed altri , un folto numero di attenti ascoltatori . Studente universitario e poi avvocato, Giovanni Conti si formò nello studio di Federico Zuccari. Fu qui che apprese a conoscere da vicino i grandi nomi del movimento repubblicano del tempo: Giovanni Bovio, Matteo Renato Imbriani, Dario Papa, Antonio Pellegrini, Antonio Fratti, Gino Vendemini, Ettore Socci, De Andreis, Colajanni, Mirabelli e tanti a ltri. La prima e significativa prova che Conti affrontò al6

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