Quaderni di cultura repubblicana

silea, patteggiato con chiarezza in cambio della promessa di ' un'ampia riforma elettorale. Ma, già qualche mese dopo, pentitosi di aver appoggiato quella politica ferroviaria, cui era nell'intimo contrario, si decise a combattere a viso aperto contro le convenzioni e , da allora, propugnò, d'accordo in questo con gli uomini della Destra, l'esercizio statale dei servizi ferroviari. Nei rapporti intercorsi tra Bertani e De Pretis, l'uno si proponeva di spingere più a sinistra la politica del governo, l'altro di irretire l'amico e il suo seguito nel sistema trasformistico, per mezzo del quale si creava una maggioranza e consolidava le basi del potere. Gli incarichi conferiti a Bertani dall'astuto presidente del Consiglio miravano senza dubbio a legarlo alla sua politica, anche con Io strumento di una retribuzione congegnata in modo complicato e umiliante, ma nel complesso egli seppe svincolarsi ogni volta dal laccio tesogli , e riacquistare una piena indipendenza di giudizio ed una inalterata funzione di oppositore, la cui carica si affievoliva soltanto in corrispondenza di effettivi vantaggi, non soltanto personali, ma politici, strappati all'altro in favore della Democrazia. A poco a poco, del resto, perse ogni fiducia nel governo De Pretis e gli manifestò chiaramente la sua disapprovazione; fu invece favorevole al successore Benedetto Cairoli, salito al governo nel marzo 1878 e ribadì, in tale occasione, il suo lealismo verso la Monarchia con l'opuscolo L'Italia aspetta, che postulava come già avvenuta la conciliazione tra la Democrazia e le istituzioni vigenti. L'OPPOSITORE IN ASPETIATIVA Tale conciliazione, nella mente di Bertani, era più un desiderio che una persuasione effettiva. In taluni momenti, tuttavia, il desiderio prendeva corpo e gli appariva come cosa fatta. Allora non potendosela più prendere con il Re, se la prendeva con gli ambienti conservatori che lo contornavano, con i cattivi consiglieri, con le forze del privilegio, che 25

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