ad ogni remora della politica piemontese, egli accentuava di ' più la risolutezza dei preparativi ed ampliava il quadro geografico delle zone, verso cui indirizzarli, cont rariando doppiamente Cavour e i moderati; egli travolgeva, infatti, la loro visione gradualistica del processo di unificazione, basata sul riconoscimento, perlomeno provvisorio, di un equilibrio delle zone d'influenza tra i maggiori stati italiani (Piemonte, Stato della Chiesa, Regno di Napoli), e inoltre minacciava, con un attacco allo Stato pontificio o in sua prossimità, di colpire l'alleanza con la Francia, che era il perno della politica estera piemontese. Nell'azione politica di Bertani, se si prescinde dal possibilismo istituzionale, che, come si è visto, non era nuovo, si riscontrano dunque gli s tessi capisaldi del programma mazziniano; di qui il contrasto con le alte sfere piemontesi e moderate. Quanto a Garibaldi, non vi è dubbio che anch'egli condivideva, all'inizio, quel programma massimo mazzinianobertaniano; ma, una volta sbarcato in Sicilia, fu preso dalle obiettive difficoltà della guerra, che lo obbligarono a circoscrive~e le vedute strategiche, e, più ancora, fu fatto oggetto di forti pressioni politiche piemontesi affinché rinunciasse all'attacco nell'Italia centrale. Prima di partire, egli aveva nominato Bertani suo rappresentante a Genova con vasti compiti per l'organizzazione e l'invio dei soccorsi in Sicilia, prevedendo pure che egli allestisse preparativi per una spedizione sul continente. Quest'ultimo punto delle sue disposizioni divenne poi marginale per Garibaldi, essenziale per Bçrtani, mentre contrariò gravemente il governo piemontese, il quale attendeva naturalmente anch'esso di posar le mani sulle regioni pontificie ma usava prudenza nei riguardi delle potenze europee, specialmente della Francia, protettrice del Papato, e paventava, d'altronde, l'eccessiva importanza che avrebbero assunto gli e lementi rivoluzionari, potenzialmente repubblicani, se si fosse dato loro il benestare per una nuova iniziativa dopo quella di Sicilia. 11
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