Quaderni di cultura repubblicana

a conservar l'uomo, per quanto possibile, nella sua integrità fisica. Si dimostrò severo nella disciplina dei servizi sanitari, preciso nell'amministrazione finanziaria, esigente verso i sottoposti. ORGANIZZA LE SPEDIZIONI IN CONTRASTO COI CAVOURIANI Al termine della campagna, la sua Milano, liberata ed unita al Regno sardo, lo elesse deputato ed egli, che mai aveva avuto, come si è visto, veri scrupoli di intransigenza istituzionale, accettò di entrare in parlamento, recandovi la voce dell'opposizione radicale, protesa, per allora, soprattutto nel propugnare la concezione unitaria del Risorgimento contro la cessione di Nizza alla Francia e contro la limitata visione dinastica di un regno comprendente l'Italia settentrionale. Nell'azione politica di Bertani si rispecchia, da ora in poi, gran parte della predicazione mazziniana, sotto il profilo unitario, democratico, rivoluzionario. Infatti, all'annuncio della rivolta palermitana, ai primi d'aprile del 1860, la condizione del Sud gli parve matura per un intervento armato di volontari dall'esterno e quella avventurosa idea d'una spedizione, che aveva disapprovata al tempo di Pisacane, per la mancanza di presupposti realistici, trovò ora in lui uno dei massimi fautori: insieme a Bixio, Medici e Crispi, premette su Garibaldi, affinché la guidasse con la sua capacità e il suo prestigio, mentre, come deputato, sollecitò nel parlamento subalpino la responsabilità del nucleo della nazione italiana, costituitosi nel Nord, verso la Sicilia in lotta per liberarsi. Quand'ebbe sentore che in ambienti vicini al governo si prendeva in considerazione l'allestimento di una spedizione, fu d'accordo ad unire gli sforzi e si pose al centro di quella comune attività, rivelando notevoli doti di organizzatore. Ma, proprio nel momento in cui culminava la sua collaborazione con la Monarchia, si rivelò il fondo rivoluzionario della parte avuta da Bertani nel Risorgimento, perché, 10

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