Quaderni di cultura repubblicana

poli, cercando ancora un luogo dove continuasse la lotta contro il dispotismo, nel giugno 1849, venne a Roma, in tempo per portare il suo aiuto di medico ai combattenti feriti ne i sanguinosi scontri finali. Questa volta non ebbe mansioni direttive, poiché lontano dalla sua città era meno conosciuto e d'altronde i posti più importanti erano naturalmente già s tati distribuiti; ma prodigò egualmente le cure ai ferit i e ai moribondi, tra i quali figuravano eroi famosi, come Goffredo Mameli, Luciano Manara, Emilio Morosini. Il Consiglio superiore di sanità lo assegnò all'ospedale Trinità dei Pellegrini, dove rimase anche dopo l'occupazione francese, intento a curare i feriti, che vi erano ancora ricoverati. Dalla corsia cui era preposto, la terza, il suo sguardo s'allargava a tutto l'ospedale per un atteggiamento di invadente operosità e di curiosità scientifica e umana, che scaturiva dal suo carattere e si ritrova spesso nella sua vita. Appena preso servizio nell'ospedale, si preoccupò di redi· gere un piccolo studio, intitolato Generalità sull'ospedale della Trinità dei Pellegrini e principalmente sulla terza corsia, cui ne seguì un altro, intitolato Osservazioni desunte dall'ispezione dei rapporti giornalieri dei diversi ospedali di Roma. Egli consultava quotidianamente tali rapporti per autorizzazione del direttore del Consiglio superiore di sanità. Il terzo scritto di quel periodo, Reminiscenze e note sui feriti della Repubblica Romana, ci mostra chiaramente come in Bertani l'impegno professionale, svolto in condizioni disagiate sotto ogni punto di vista, si allargasse fino a divenire testimonianza storica delle vicende della Repubblica nel momento dell'accanita difesa e del crollo. Egli fu il testimone attento e commosso che vide scorrere, sotto le sue mani e il suo sguardo di medico, quanto vi fu di fisicamente impressionante e logorante nella grande prova romana della Democrazia risorgimentale. Vide, poi, con profonda tristezza, rifluire il passato sulle spalle della forza, che gli ridanno attualità, e fallire, insieme con la Repubblica del '49, un'opera di educazione civile e progres7

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