Quaderni di cultura repubblicana

allora alla consuetudine di annotare idee e fatti della pro- , pria vita, scrisse in quell'epoca alcune pagine, in cui precisò la propria opinione politica. TRA REPUBBLICA E MONARCHIA In esse si coglie l'origine del suo caratteristico e costante atteggiamento di fronte al problema istituzionale: egli dava alla Repubblica un'ideale preferenza, di cui ammetteva il sacrificio per far l'unità d'Italia sotto casa Savoia. Eppure, se ci occupiamo di Bertani in un quaderno di cultura repubblicana, è perché, nonostante fosse il più tiepido dei repubblicani, in fatto di unità e di democrazia fu un radicale e un estremista. Ora, poiché sappiamo che il repubblicanesimo non si esauriva nel fatto istituzionale, ma postulava una concezione dell 'indipendenza, della società e de llo Stato, condivisa da Ber tani nel pensiero e nella azione, non vogliamo trar questi fuori della corrente repubblicana. A torto o a ragione, ma indubbiamente con sincerità, Bertani considerò la propria accettazione della Monarchia, del resto tanto condizionata e piena di riserve, come una concessione formale e si diede da fare, con sorprendente attività, per travasare dalla Repubblica nella Monarchia tutto il contenuto democratico caratteristico della prima e carente nella seconda. Ne veniva, naturalmente, un repubbl icanesimo acefalo, privo della più naturale e significativa istanza, davvero incoerente se Bertani si fosse limitato ad immaginarlo; ma al suo attivissimo sforzo per dar vita a quell'Italia monarchica nella forma, repubblicana nel contenuto, spetta perlomeno il rispetto, che meritano tutti i tentativi esperit i fino al loro fondo, i quali hanno l'importante utilità storica di sfatare un mito e di comprovare, con l'esperimento in contrario, l'esattezza di una ideologia. Il mito, l'esperimento in contrario da compiere erano quelli della democratizzazione della Monarchia in Italia: 5

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