Quaderni di cultura repubblicana

COMINCIA L'AZIONE PATRIOTIICA Ma, di fronte allo spettacolo delle barricate, erette dal popolo milanese nel marzo 1848, i due studiosi cambiarono idea e compresero che era giunto il momento della lotta armata: il primo ad abbandonare la prudenza fu Bertani, che si recò, con altri amici comuni a casa di Cattaneo, inducendolo a mettersi a capo del Consiglio di guerra. Prese parte ai moti fin dalla prima giornata, il 18 marzo, accorrendo al Palazzo del governo, già invaso dalla folla, dove fu imposto al governatore O'Donnell di istituire la guardia civica, di sciogliere la direzione di polizia e consegnarne le armi al Municipio. Nei giorni seguenti, organizzandosi i vari servizi, mentre la rivolta si andava affermando, Bertani si occupò, naturalmente, del problema sanitario: il 25 marzo, assunse, così, la direzione dell'ospedale Sant'Ambrogio, che era ridotto una vera bolgia. Mancava infatti di attrezzature e di personale adatto, mentre cresceva il numero dei feriti e dei bisognosi di cure, ma Bcrtani riuscì a coordinare il difficile lavoro in condizioni di emergenza ed in capo a due settimane gli diede una soddisfacente sistemazione. Come capo del reparto chirurgico, eseguì egli stesso numerose operazioni ed amputazioni; dettò norme per il servizio sanitario sul fronte di guerra e si adoperò per moltiplicare le iniziative assistenziali, impiantando un'ambulanza anche nella propria abitazione. Questa continua occupazione non lo distolse dal seguire l'evoluzione dei fatti militari e politici: conobbe Mazzini, che era venuto in Milano, e si trovò d'accordo con lui nel propugnare l'unità di tutte le forze nazionali nello scontro con gli Austriaci, in contrasto, questa volta, con Carlo Cattaneo, il quale si pronunciò per l'autonomia lombarda dal Regno sabaudo. Seguì Mazzini anche nella protesta contro le modalità della fusione, elevata subito all'indomani del decreto che indiceva il plebiscito. Ciò accadeva nel maggio 1848: Bertani, fedele fin da 4

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